Da La Nuova Ecologia del 07/02/2006
Originale su http://www.lanuovaecologia.it/energia/efficienza/5340.php
I dati dell'Eurobarometro sulle scelte dei cittadini
Europa, sì a rinnovabili senza spendere di più
Il 41% degli italiani è favorevole a solare e fonti verdi. Cipro e Grecia i più ecologisti, Danimarca e Paesi Bassi vogliono più tecnologia. Gli uomini più attenti al risparmio, le donne meno
«Le vogliamo ma senza spendere un solo cent in più». È la risposta degli europei alle energie rinnovabili. Il 41% degli italiani si schiera a favore dell'uso del solare e per lo sviluppo di nuove fonti più verdi che permettano di valorizzare al meglio le potenzialità naturali di cui l'Italia dispone come il sole e le biomasse. Sì al sole anche dal 48% degli europei ma il 66% dei cittadini dell'Unione non è disposto a pagare nulla di più. E' uno dei risultati dell'Eurobarometro sui temi legati all'energia.
Alla domanda su quale fosse il livello decisionale preferibile per fare delle scelte in campo energetico, gli europei hanno concordato che la migliore dimensione per disegnare le politiche dell'energia è quella europea. Il livello nazionale sembra quello più consono a dare alcune priorità, ad esempio a privilegiare la valorizzazione delle rinnovabili.
Il 48% degli europei punta sul solare e anche il campione italiano scommette su questa scelta. Una minoranza ritiene che per ridurre la dipendenza dal petrolio più che ricorrere alle rinnovabili serva introdurre una legislazione ad hoc e il 12% pensa seriamente a un ritorno al nucleare.
Sono greci e ciprioti i cittadini europei più schierati ed entusiasti nel sostenere una svolta ecologica dell'energia verso le rinnovabili, mentre i cittadini dei Paesi Bassi e della Danimarca sembrano invece contare di più e credere maggiormente sulla tecnologia e sulle ricerche avanzate. Più variegate le risposte in merito alle scelte di energia intelligente. Gli europei sono convinti che bisogna indirizzare gli sforzi verso consumi più razionali. Il 43% ritiene che la strada da percorrere sia quella di incrementare l'informazione e la sensibilizzazione dei cittadini. Ma una porzione altrettanto cospicua pensa anche che vadano introdotti regimi fiscali e misure di sostegno che penalizzino o premino i comportamenti energetici virtuosi o dissipatori. Ma solo un cittadino europeo su quattro pensa che l'efficienza energetica sia anche un mezzo efficace per migliorare le prestazioni e la competitività europea. In compenso 6 su dieci attribuiscono grande importanza ai consumi energetici della vettura o dell'elettrodomestico che acquistano, dimostrando di preferire prodotti meno energivori.
Ma qui c'é una amara sorpresa: pur essendo sensibili al risparmio energetico e pur dimostrandosi schierati e determinati sulla scommessa delle rinnovabili, i cittadini europei non sono disposti a spendere di più per l'energia intelligente. Almeno il 66% è restio a pagare di più per consumi più verdi, a parità di prestazioni. Con un distinguo: sono le donne che non vogliono investire su un futuro sostenibile, mentre gli intervistati di sesso maschile sembrano più inclini o sensibili a pagare per un domani più verde. Il 50% del campione comunque mentre è disposto a ridurre anche sensibilmente i consumi, non ci sta ad un aumento dei costi energetici. Il 15% non intende cambiare le proprie abitudini e solo il 12%, pur di mantenere gli attuali livelli, sarebbe anche disponibile a spendere di più.
Alla domanda su quale fosse il livello decisionale preferibile per fare delle scelte in campo energetico, gli europei hanno concordato che la migliore dimensione per disegnare le politiche dell'energia è quella europea. Il livello nazionale sembra quello più consono a dare alcune priorità, ad esempio a privilegiare la valorizzazione delle rinnovabili.
Il 48% degli europei punta sul solare e anche il campione italiano scommette su questa scelta. Una minoranza ritiene che per ridurre la dipendenza dal petrolio più che ricorrere alle rinnovabili serva introdurre una legislazione ad hoc e il 12% pensa seriamente a un ritorno al nucleare.
Sono greci e ciprioti i cittadini europei più schierati ed entusiasti nel sostenere una svolta ecologica dell'energia verso le rinnovabili, mentre i cittadini dei Paesi Bassi e della Danimarca sembrano invece contare di più e credere maggiormente sulla tecnologia e sulle ricerche avanzate. Più variegate le risposte in merito alle scelte di energia intelligente. Gli europei sono convinti che bisogna indirizzare gli sforzi verso consumi più razionali. Il 43% ritiene che la strada da percorrere sia quella di incrementare l'informazione e la sensibilizzazione dei cittadini. Ma una porzione altrettanto cospicua pensa anche che vadano introdotti regimi fiscali e misure di sostegno che penalizzino o premino i comportamenti energetici virtuosi o dissipatori. Ma solo un cittadino europeo su quattro pensa che l'efficienza energetica sia anche un mezzo efficace per migliorare le prestazioni e la competitività europea. In compenso 6 su dieci attribuiscono grande importanza ai consumi energetici della vettura o dell'elettrodomestico che acquistano, dimostrando di preferire prodotti meno energivori.
Ma qui c'é una amara sorpresa: pur essendo sensibili al risparmio energetico e pur dimostrandosi schierati e determinati sulla scommessa delle rinnovabili, i cittadini europei non sono disposti a spendere di più per l'energia intelligente. Almeno il 66% è restio a pagare di più per consumi più verdi, a parità di prestazioni. Con un distinguo: sono le donne che non vogliono investire su un futuro sostenibile, mentre gli intervistati di sesso maschile sembrano più inclini o sensibili a pagare per un domani più verde. Il 50% del campione comunque mentre è disposto a ridurre anche sensibilmente i consumi, non ci sta ad un aumento dei costi energetici. Il 15% non intende cambiare le proprie abitudini e solo il 12%, pur di mantenere gli attuali livelli, sarebbe anche disponibile a spendere di più.
Sullo stesso argomento
Articoli in archivio
su Greenreport del 28/09/2006
di Sergio Ferraris su La Nuova Ecologia del 15/12/2005
di Jeremy Rifkin su L'Espresso del 25/11/2005
News in archivio
su Ansa del 26/09/2006
Nel 2010 ci saranno fra i 6 e i 7mila MWp di solare fotovoltaico
Energia: boom del solare, in Europa illumina 600mila case
Ma ora è allarme per il silicio che inizia a scarseggiare
Energia: boom del solare, in Europa illumina 600mila case
Ma ora è allarme per il silicio che inizia a scarseggiare
su Villaggio Globale del 17/09/2006
su La Nuova Ecologia del 12/07/2006