Da Greenreport del 24/08/2006
Originale su http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=3337
Energia: il solare fa progressi
Illustrata al Wrec una nuova tecnologia che raddoppierebbe la resa del fotovoltaico
FIRENZE. La platea di scienziati e ricercatori presenti ieri al Wrec in corso a Firenze, si è concentrata fortemente sul tema delle energie solari e delle nuove applicazioni che si stanno studiando per la produzione del calore e dell'energia elettrica. In particolare sono stati illustrati diversi sistemi di specchi che captano l'energia solare e la concentrano sulla parte fotovoltaica.
«Quello su cui stiamo lavorando in diversi progetti sperimentali – spiega Alberto Reatti, professore associato al dipartimento di Elettronica e telecomunicazioni della facoltà di Ingegneria dell'Università di Firenze, nonché membro del Crear, centro interdipartimentale di ricerca per le energie alternative e rinnovabili - è la possibilità di produrre contemporaneamente energia e calore termico: il sistema di specchi infatti concentra l'energia solare nella parte fotovoltiaca trasformandola in energia elettrica, ma contemporaneamente i fluidi usati per raffreddare le cellule del fotovoltaico potrebbero essere convogliati in un boiler, sfruttando così anche il loro calore termico».
All'atto pratico, puntualizza il ricercatore del Crear, ancora non c'è nulla, ma la speranza è quella di riuscire a sperimentare presto sul campo questo nuovo progetto che ottimizzerebbe e quasi raddoppierebbe la resa del fotovoltaico.
Del resto la tecnologia a specchi concentrici sta velocemente prendendo piede e un progetto analogo viene portato avanti anche da Carlo Rubbia, alle prese con il progetto Archimede e con la costruzione di una centrale solare termodinamica.
«La tecnologia che studia Rubbia – spiega ancora Reatti – viene sfruttata da noi in modo però diverso. Si tratta di concentratori parabolici lineari che hanno un'alta efficienza nel catturare la radiazione solare e trasformarla in calore utilizzabile per esempio per impianti di raffredamento e condizionatori, con la differenza di una impatto ambientale bassissimo».
Un impianto del genere, in partnership tra università di Firenze e società Shap di Roma, è già stato installato in via sperimentale su un albergo tunisino.
«Quello su cui stiamo lavorando in diversi progetti sperimentali – spiega Alberto Reatti, professore associato al dipartimento di Elettronica e telecomunicazioni della facoltà di Ingegneria dell'Università di Firenze, nonché membro del Crear, centro interdipartimentale di ricerca per le energie alternative e rinnovabili - è la possibilità di produrre contemporaneamente energia e calore termico: il sistema di specchi infatti concentra l'energia solare nella parte fotovoltiaca trasformandola in energia elettrica, ma contemporaneamente i fluidi usati per raffreddare le cellule del fotovoltaico potrebbero essere convogliati in un boiler, sfruttando così anche il loro calore termico».
All'atto pratico, puntualizza il ricercatore del Crear, ancora non c'è nulla, ma la speranza è quella di riuscire a sperimentare presto sul campo questo nuovo progetto che ottimizzerebbe e quasi raddoppierebbe la resa del fotovoltaico.
Del resto la tecnologia a specchi concentrici sta velocemente prendendo piede e un progetto analogo viene portato avanti anche da Carlo Rubbia, alle prese con il progetto Archimede e con la costruzione di una centrale solare termodinamica.
«La tecnologia che studia Rubbia – spiega ancora Reatti – viene sfruttata da noi in modo però diverso. Si tratta di concentratori parabolici lineari che hanno un'alta efficienza nel catturare la radiazione solare e trasformarla in calore utilizzabile per esempio per impianti di raffredamento e condizionatori, con la differenza di una impatto ambientale bassissimo».
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