Da Ansa del 16/06/2006
Aids: Unicef, nei paesi poveri muore 50% bambini colpiti
PARIGI - Il 50% dei bambini colpiti dal virus dell'Aids (Hiv) nei paesi poveri muore prima di aver compiuto due anni contro una percentuale dell'80% di bambini che vengono salvati nei paesi ricchi. Un incontro a Parigi di organismi pubblici e privati, nell'ambito della campagna globale ''Unite for children unite against Aids'', ha messo a fuoco i dati drammatici della diffusione della malattia, soprattutto nelle aree sub sahariane dell'Africa e l'impatto sempre piu' drammatico sulle fasce dei piu' giovani. L'Aids e' una delle cause crescenti di mortalita' infantile: in Africa nel 1990 era il 2% dei bambini con meno di cinque anni; nel 2003 era passata al 6,5%. Nel 2004 oltre 12 milioni di piccoli avevano perso uno dei genitori a causa dell'Aids; tra quattro anni questa cifra' salira' a 18 milioni. Secondo i dati forniti da Peter Mc Dermott, responsabile del programma AIDS-HIV del fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef), vi sono al mondo 2,3 milioni di bambini e giovani sotto i 15 anni sieropositivi o malati di Aids, di questi 660 mila hanno bisogno urgente di una tri-terapia. Solo qualche migliaia ne puo' beneficiare in Africa, un dato che si avvicina ai 25 mila se si contano anche quanti sono sotto trattamento in Tailandia ed in Brasile. Secondo McDermott il ''peggio deve ancora venire'', perche' dei 2,3 milioni registrati complessivamente nel 2005 ben 540 mila erano stati infettati quello stesso anno. Circa il 90% dei bambini colpiti e' stato infettato nel corso della gestazione, del parto o dell'allattamento. Tuttavia nei paesi poveri meno del 10% delle madri sieropositive possono beneficiare di trattamenti che consentano loro di evitare la trasmissione della malattia ai piccoli. In Francia, ad esempio, e' dell'uno per cento la probabilita' che una madre sieropositiva o malata di Aids trasmetta l'infezione se e' sotto cura, contro un 25% di rischio senza cura. Incrociando nevirapine e altri antiretrovirus il tasso di trasmissione madre-figlio diventa basso. Uno studioso dell'Universita' di Bordeaux, Francois Dabis, ha riferito ''la diminuzione spettacolare dei casi di Aids pediatrico in Tailandia''. Esperienze positive sono state segnalate nel corso dei lavori di questo incontro-dibattito anche in Africa, ma si tratta ora di trovare i mezzi per estendere a largo raggio le acquisizioni positive fatte. ''Tutto questo - hanno detto medici, esperti ed operatori specializzati - ha pero' bisogno di sostegno e volonta' politiche, di nuovi mezzi e di una nuova leva di personale medico e paramedico locale''. L'infezione pediatrica in prospettiva , e' stato sottolineato, si andra' estinguendo nel Nord del pianeta e restera' quasi esclusivamente un problema del Sud. Dei 540 mila bambini e giovani sotto i 15 anni contagiati nel 2005 circa 470 mila erano africani sub-sahariani, i morti in quell'anno sono stati 380 mila. Esponenti dell'Unicef e di ''Medicins sans frontieres'' hanno denunciato la carenza di medicinali a basso prezzo adatti ai bambini e soprattutto la mancanza di medicine che non si deteriorano fuori dei contenitori frigoriferi.
Sullo stesso argomento
Articoli in archivio
di Joshua Massarenti su Vita No Profit del 12/09/2006
di Andrew Meldrum su The Guardian del 04/09/2006
THE AIDS CONFERENCE
Political leaders accused of AIDS genocide
Failure to invest heavily in fighting disease is crime, head of international body says
Political leaders accused of AIDS genocide
Failure to invest heavily in fighting disease is crime, head of international body says
di André Picard su The Globe and Mail del 18/08/2006
News in archivio
su Agi del 04/10/2006
su Comunità di Sant'Egidio del 04/10/2006
su AGR del 03/10/2006