Comunità di Sant'Egidio
Internazionale
La Comunità di Sant’Egidio nasce a Roma nel 1968, all’indomani del Concilio Vaticano II ad opera di un gruppo di studenti di scuola superiore e si stabilisce inizialmente in uno dei quartieri più poveri di Roma.
Ufficialmente è una “associazione internazionale pubblica di laici” della Chiesa cattolica, riconosciuta ufficialmente sia a livello locale che internazionale come organizzazione non governativa (ONG).
Oggi conta centri in 70 paesi del mondo e oltre 60.000 membri.
Fin dalla sua nascita la Comunità si è posta al servizio di poveri, bambini, anziani, persone fisicamente e mentalmente disabili, Rom, immigrati e senza tetto. Ed è alla luce di questo tipo di solidarietà che la comunità di Sant’Egidio si è aperta ai problemi internazionali e a forme di mediazione, in un modo spesso definito “free-lance”, espressione mutuata dalla società civile. La comunità di Sant’Egidio non ha un’appartenenza politica.
In ragione di questo impegno, la Comunità ha contribuito ad azioni umanitarie volte alla risoluzione guerre e conflitti locali in aree devastate dalla fame, dalle calamità naturali e altri tipi di crisi, soprattutto attraverso l’assistenza e il primo soccorso.
Ufficialmente è una “associazione internazionale pubblica di laici” della Chiesa cattolica, riconosciuta ufficialmente sia a livello locale che internazionale come organizzazione non governativa (ONG).
Oggi conta centri in 70 paesi del mondo e oltre 60.000 membri.
Fin dalla sua nascita la Comunità si è posta al servizio di poveri, bambini, anziani, persone fisicamente e mentalmente disabili, Rom, immigrati e senza tetto. Ed è alla luce di questo tipo di solidarietà che la comunità di Sant’Egidio si è aperta ai problemi internazionali e a forme di mediazione, in un modo spesso definito “free-lance”, espressione mutuata dalla società civile. La comunità di Sant’Egidio non ha un’appartenenza politica.
In ragione di questo impegno, la Comunità ha contribuito ad azioni umanitarie volte alla risoluzione guerre e conflitti locali in aree devastate dalla fame, dalle calamità naturali e altri tipi di crisi, soprattutto attraverso l’assistenza e il primo soccorso.