Il processo di integrazione europea. Comunicazione interculturale e ruolo dei media
Edito da Studium, 2006
270 pagine, € 28,00
ISBN 8838239916
di Maria Cristina Marchetti
Quarta di copertina
L'Unione europea attraversa attualmente una delle fasi più difficili della sua storia: ai dubbi e alle perplessità che hanno accompagnato il più grande allargamento che l'Europa abbia mai conosciuto, si aggiunge l'esito negativo del referendum popolare che in Francia e in Olanda ha bocciato il testo costituzionale. Si evidenzia così la debolezza di un processo d'integrazione che è sempre più il risultato di un atto volontaristico di élites politiche che, per quanto illuminate e lungimiranti, hanno mancato di perseguire la strada della ricerca del consenso popolare.
In questo contesto si inserisce la riflessione sul contributo dato dai mezzi di comunicazione di massa al processo d'integrazione e alla costruzione di un'identità comune. I media potrebbero rappresentare, infatti, l'ambito privilegiato di manifestazione di un'opinione pubblica europea, favorendo il dialogo, l'integrazione e la partecipazione. Al contrario, 'nella trattazione dei temi europei privilegiano una prospettiva nazionale e non esitano a ricorrere ad un linguaggio stereotipato che ostacola, piuttosto che favorire, il processo di comunicazione interculturale. I media rappresentano a tutt'oggi per i cittadini europei la principale fonte di informazione sull'Unione e sulle sue istituzioni, rivestendo un ruolo attivo nel processo di costruzione della «realtà Europa» e nella definizione delle modalità di rapportarsi ad essa da parte dei cittadini.
L'Unione europea attraversa attualmente una delle fasi più difficili della sua storia: ai dubbi e alle perplessità che hanno accompagnato il più grande allargamento che l'Europa abbia mai conosciuto, si aggiunge l'esito negativo del referendum popolare che in Francia e in Olanda ha bocciato il testo costituzionale. Si evidenzia così la debolezza di un processo d'integrazione che è sempre più il risultato di un atto volontaristico di élites politiche che, per quanto illuminate e lungimiranti, hanno mancato di perseguire la strada della ricerca del consenso popolare.
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