Da WEEK.it del 13/09/2006
Originale su http://www.weekit.it/index.php?option=com_content&task=view&id...

Stati Uniti: una valanga di dollari sul WiMax

Negli Usa le telco investono milioni di dollari per la creazione dell’infrastrutura «senza fili», seguite anche da Intel e Motorola

Proseguono, a ritmo sempre serrato soprattutto negli Stati Uniti, le manovre dei big dell’industria telco per mettere a punto le infrastrutture che dovranno far viaggiare i servizi WiMax, la banda larga wireless ad alta velocità e a lunga distanza.

Sprint Nextel, tanto per fare dei nomi, ha annunciato che spenderà fino a tre miliardi di dollari in due anni per costruire una rete dati in grado di supportare la nuova tecnologia WiMax puntando a chiare lettere sugli introiti legati a musica, video e l’accesso al Web via cellulare.

Le cifre messe sul piatto dall’operatore americano sono imponenti, soprattutto se paragonate a quelle degli operatori attivi in Italia. L’obiettivo del resto è quello di raggiungere con il Wi-Max circa cento milioni di utenti nel 2008, lanciando i primi servizi entro la fine del 2007.

A supportare Spring Nextel nel progetto, in veste di fornitori di apparati e componenti di rete, ci sono nomi ben noti del panorama «mobile» come quelli di Samsung, Motorola e Intel.

Le ultime due confermano l’importanza strategica di questo business per i rispettivi piani di sviluppo, finanziando anche con complessivi 900 milioni di dollari (600 dal fondo Intel Capital e 300 sottoscritti da Motorola) un vero e proprio specialista in materia di WiMax come Clearwire (oltre 200 le città servite in tutto il globo), nella speranza di installare reti di proprietà in tutti i continenti.

Un’azione forte da parte di due dei principali protagonisti di questo mercato che risponde direttamente a uno degli interrogativi più ricorrenti posti dagli analisti: chi si farà realmente carico dei costi di infrastruttura per realizzare le reti wireless di nuova generazione?

L’iniezione di 900 milioni di dollari in Clearwire, che offre oggi un servizio sperimentale (basato sul «vecchio» standard Ieee 802.16e) con velocità garantite in download fino al limite degli 1.5Mbps di 256Kbps in upload per circa 35 dollari mensili, è un ulteriore segno forte della volontà di dare linfa a questa tecnologia. E non è quindi un caso che ci siano di mezzo Motorola e Intel.

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