Da Computerworld Italia del 30/03/2006
Originale su http://www.cwi.it/showPage.php?template=articoli&id=14793
Phishing: peggiora lo spam e mina la fiducia degli utenti
Da una conferenza presso il MIT di Boston alcuni spunti su una problematica sempre più attuale
“Il problema dello spam peggiorerà e la ragione sta nel phishing”. L'opinione è di Bill Yerazunis, senior research scientist dei Mitsubishi Electric Research Laboratories, intervenuto alla quarta edizione della MIT Spam Conference di Boston nel corso della quale è stato sottolineato che mentre il volume di spam che transita su Internet 'sale e scende', la natura della posta elettronica non desiderata sta diventando costantemente sempre più pericolosa. Yerazunis stima che tra il 20 e il 30% di tutti i messaggi spam ormai siano attacchi di phishing che tentano di indurre i destinatari a fornire informazioni personali o finanziarie.
Il tasso di risposta ai messaggi di phishing è più alto rispetto a quello dello spam, ha invece aggiunto Paul Judge, CTO di CipherTrust. In sostanza, mentre gli spammer devono inviare più e più messaggi non sollecitati, visto che i filtri per combatterli sono migliorati nell'identificazione e nel blocco di tali messaggi, gli attacchi di phishing sono sufficientemente fuorvianti per cui una percentuale più alta vi passa attraverso e più destinatari li cliccano. Inoltre, secondo Judge, non solo il phishing rappresenta un pericolo per le vittime poetnziali, ma sta anche minando la capacità delle banche e di altre organizzazioni di comunicare con i propri clienti nel modo più efficace, sottolineando che esistono grandi realtà che non possono comunicare con i propri clienti via e-mail poiché il phishing ne ha corrosa la fiducia.
Nel corso della conferenza sono stati presentati diversi documenti relativi a nuove strade per identificare e arginare lo spam. Tra questi ci sono proposte per migliorare l'accuratezza dei filtri bayesiani, un sistema per generare indirizzi di posta elettronica temporanei in modo tale da che quello principale di una persona non venga diffuso a macchia d'olio, filtri di spam basati su reti neurali adattive e nuove piattaforme di verifica di messaggi.
Il tasso di risposta ai messaggi di phishing è più alto rispetto a quello dello spam, ha invece aggiunto Paul Judge, CTO di CipherTrust. In sostanza, mentre gli spammer devono inviare più e più messaggi non sollecitati, visto che i filtri per combatterli sono migliorati nell'identificazione e nel blocco di tali messaggi, gli attacchi di phishing sono sufficientemente fuorvianti per cui una percentuale più alta vi passa attraverso e più destinatari li cliccano. Inoltre, secondo Judge, non solo il phishing rappresenta un pericolo per le vittime poetnziali, ma sta anche minando la capacità delle banche e di altre organizzazioni di comunicare con i propri clienti nel modo più efficace, sottolineando che esistono grandi realtà che non possono comunicare con i propri clienti via e-mail poiché il phishing ne ha corrosa la fiducia.
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