Da Ansa del 27/02/2006
Cina. 8mila esecuzioni ogni anno
Sono circa ottomila le esecuzioni inflitte ogni anno dai tribunali cinesi; lo ha detto oggi Liu Renwen, professore dell' Accademia Sociale delle Scienze cinese, precisando che non si tratta di una cifra esatta ma di una ''stima'' ritenuta credibile da studiosi cinesi e stranieri.
Parlando al Club dei Corrispondenti stranieri, il professore ha detto che dal prossimo giugno i processi di appello per le condanne a morte si svolgeranno in un'udienza pubblica, nella quale si incontreranno fisicamente giudici, pubblica accusa, avvocati e imputati. Attualmente le parti comunicano solo attraverso memorie scritte.
In Cina, ha ricordato Liu, i numeri delle condanne a morte inflitte ed eseguite sono considerati segreti di Stato.
Solo la Corte Suprema ne conosce il numero esatto. Secondo gruppi di difesa dei diritti umani il numero delle esecuzioni dovrebbe aggirarsi tra i 5mila e i 12mila. La Cina è il paese al mondo in cui la pena di morte e' più applicata.
Liu ha confermato che il governo ha intenzione di restituire alla Corte Suprema il potere esclusivo di giudicare i ricorsi in appello contro le condanne a morte. Nel 1980 la facoltà di decidere sui ricorsi e' stata concessa anche alle Alte Corti Provinciali: e' a questa circostanza, secondo Liu, che si deve l' aumento delle condanne a morte registratosi negli ultimi anni.
Il professore ha aggiunto che non e' possibile prevedere quando questa riforma sarà introdotta a causa delle ''forti resistenze” dei governi provinciali.
Parlando al Club dei Corrispondenti stranieri, il professore ha detto che dal prossimo giugno i processi di appello per le condanne a morte si svolgeranno in un'udienza pubblica, nella quale si incontreranno fisicamente giudici, pubblica accusa, avvocati e imputati. Attualmente le parti comunicano solo attraverso memorie scritte.
In Cina, ha ricordato Liu, i numeri delle condanne a morte inflitte ed eseguite sono considerati segreti di Stato.
Solo la Corte Suprema ne conosce il numero esatto. Secondo gruppi di difesa dei diritti umani il numero delle esecuzioni dovrebbe aggirarsi tra i 5mila e i 12mila. La Cina è il paese al mondo in cui la pena di morte e' più applicata.
Liu ha confermato che il governo ha intenzione di restituire alla Corte Suprema il potere esclusivo di giudicare i ricorsi in appello contro le condanne a morte. Nel 1980 la facoltà di decidere sui ricorsi e' stata concessa anche alle Alte Corti Provinciali: e' a questa circostanza, secondo Liu, che si deve l' aumento delle condanne a morte registratosi negli ultimi anni.
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