Da ATS del 15/02/2006

Pena morte: Usa, California dovrà cambiare iniezioni

NEW YORK - La California dovrà modificare la composizione del cocktail di sostanze impiegato nelle esecuzioni capitali o, in alternativa, garantire la presenza di un anestesista per assicurarsi che il condannato a morte non è cosciente e quindi non soffre nel momento in cui riceve l'iniezione letale.

Sembra un dettaglio tecnico, ma in realtà la decisione presa da un tribunale federale potrebbe avere grosse conseguenze, proprio quando la vicenda della costituzionalità delle iniezioni è approdata alla Corte Suprema degli Stati Uniti.

Un giudice federale, Jeremy Fogel, si è pronunciato su richiesta dei legali di Michael Morales, che deve essere messo a morte il 21 febbraio nel carcere di San Quentin, nel nord della California, sperando "che quanto ordinato da questa corte per questo caso sia una decisione che non si ripetera"'.

In particolare, il giudice Fogel ha ordinato al carcere di rinunciare al cocktail di tre sostanze letali, e di eseguire la condanna a morte utilizzando esclusivamente sedativi, amministrati in dosi mortali e ovviamente non dolorosi.

Oppure, un anestesista dovrà essere presente all'esecuzione per garantire che il condannato a morte non sia cosciente prima che gli venga somministrato il cocktail di sedativi, agenti paralizzanti e sostanze chimiche che bloccano il cuore.

Se non sarà in grado di rispettare gli ordini del giudice, la California si vedrà obbligata a a sospendere l'esecuzione, e il caso della costituzionalità delle iniezioni verrà esaminato a maggio.


DIFENSORI DIRITTI CIVILI APPROVANO - La decisione di Fogel è stata immediatamente salutata con favore dalle principali organizzazioni di difesa dei diritti civili, come l'American Civil Liberty Union (Aclu).

Una delle responsabili californiane dell'Aclu, Natasha Minsker, ha parlato di "decisione storica, perchè per la prima volta un giudice federale ha stabilito che ci sono prove sufficienti per dire che i condannati sentono dolore durante il processo dell'iniezione letale".

La polemica sulle sofferenze dei condannati a morte al momento delle iniezioni non è una novità, ma se n'è parlato di nuovo con rilievo in occasione delle recenti esecuzioni in California. Sempre secondo la Minsker, "il giudice Fogel ha rilevato che in sei delle ultime 13 esecuzioni qualcosa è andato storto e che ci sono le ragioni per credere che in questi sei casi, le persone hanno sofferto".


LE INIEZIONI SONO DOLOROSE - Fogel si è basato in particolare sulle ultime due (molto controverse) esecuzioni californiane: quella del 13 dicembre, quando un infermiere ha avuto serie difficoltà a trovare la vena nel braccio di Stanley Tookie Williams, famoso per essere stato un capo gang pentito, a cui il governatore Arnold Schwarzenegger ha rifiutato la grazia.

Il secondo caso è quello di Clarence Ray Allen, ucciso il 17 gennaio. Per far morire Allen, che era il più vecchio condannato a morte della California, sono state necessarie due iniezioni di cloruro di potassio, per fermare il cuore.

La California pratica le iniezioni letali dal 1996, dopo che un tribunale aveva stabilito che le camere a gas utilizzate allora violavano la Costituzione, che proibisce le punizioni crudeli. E c'è chi pensa che la sentenza di Fogel possa portare, prima o poi, ad una decisione analoga sulle iniezioni.


45 MINUTI PER UCCIDERE CON SEDATIVI - Eseguire la condanna soltanto con sedativi richiede tempi più lunghi (45 minuti circa invece di una decina). Rispondendo alle domande di Fogel, i responsabili del carcere hanno proposto che sia il direttore dell'istituto, Steven Ornoski, a sorvegliare le operazioni. Non è ancora chiaro quali saranno le conseguenze della decisione giudiziaria, ma come scrive oggi il 'Los Angeles Times', si ha l'impressione che il giudice Fogel "abbia messo il futuro di Morales nelle mani del Governatore Arnold Schwarzenegger", che sta esaminando una richiesta di grazia.


IL RITORNO DI KENNETH STARR - Nella vicenda Morales, 46 anni, accusato di avere violentato e ucciso, nel 1981, una ragazza di 17 anni, è intervenuto recentemente l'ex procuratore Kenneth Starr, diventato famoso per lo scandalo del Sexgate quando aveva incastrato l'allora presidente Bill Clinton. Starr si è trasformato in un avvocato scettico sulla pena di morte, e comunque pronto a tentare di riparare gli errori giudiziari.

Secondo Starr, che fa parte da una ventina di giorni del team di legali di Morales, l'uomo è stato condannato a morte in base ad una falsa testimonianza effettuata, sotto giuramento, da un informatore della polizia, che si trova in carcere, non ha nessuna credibilità ed è un vero bandito condannato a più riprese.

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