Da Nuova Agenzia Radicale del 09/02/2006
Originale su http://www.quaderniradicali.it/agenzia/index.php?op=read&nid=6724

Terza esecuzione dell'anno è prevista stanotte nel Texas

Nel braccio della morte c’è Robert Neville, 31 anni, accusato di aver torturato e ucciso otto anni fa, insieme al complice Michael Wayne Hall, una ragazza di 19 anni che all'epoca lavorava con loro presso un supermercato di Arlington, Amy Robinson.

Dopo il no finale della Corte Suprema degli Stati Uniti all'ultimo appello presentato dai suoi legali, l’esecuzione è prevista per la mezzanotte: Neville sarà il terzo detenuto del braccio della morte a essere giustiziato dall'inizio dell'anno, in uno Stato, il Texas, noto per le numerose esecuzioni.

Il delitto avvenne il 15 febbraio del 1998; Neville e Wayne Hall - la cui data di esecuzione non è stata ancora decisa - fermarono la ragazza, che si stava recando a lavoro in bicicletta. Amy accettò il passaggio offertole, e venne portata in una zona isolata della contea di Tarrant, dove venne poi ripetutamente colpita da un fucile calibro 22.

La ragazza, prima di venir uccisa, implorò i due di fermarsi; “Penso che entrambi la vedessero come un gatto o un cane o qualcos'altro”, ha dichiarato Alan Levy, il legale del distretto di Tarrant County che ha rappresentato l'accusa.

La ragazza soffriva di un disordine genetico, noto con il nome di sindrome di Turner; si tratta di una disfunzione dei cromosomi che colpisce solo le donne, e che blocca lo sviluppo sessuale durante la pubertà.

Al momento del delitto, Neville era stato rilasciato dal carcere, in cui stava scontando una pena per furto, per buona condotta. Neville e Wayne vennero arrestati due settimane dopo la notizia della scomparsa della ragazza. I due indicarono alle autorità il posto in cui avrebbero potuto trovare il corpo di Amy, appena a nord di Arlington.

Entrambi ammisero poi aver scommesso su chi, prima dell'altro, sarebbe stato capace di uccidere. "Non importava che fossero neri o messicani - disse Neville due settimane dopo l'arresto - l'importante è che non fosse nessuno con il nostro colore". Il desiderio di entrambi era infatti quello di diventare serial killer, scegliendo le vittime tra le minoranze di colore.

Negli appelli rivolti alle autorità, la difesa ha tentato di fermare l'esecuzione, puntando sullo stato di malattia mentale di Neville, che sarebbe stato provocato da un lupus che avrebbe colpito il condannato in passato.

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