Da Ansa del 14/01/2006
E se Israele attaccasse l'Iran?
Da mesi da Teheran giungono dichiarazioni sulla necessità di "cancellare lo Stato sionista". Ora che i lavori per costruire l'atomica sono ripresi, Tel Aviv potrebbe bombardare le installazioni nucleari. Come reagirebbe l'Italia?
MOSCA - Israele userà la sua forza aerea per distruggere gli impianti nucleari in Iran e impedire così di dotarsi della bomba atomica. Serghei Markov, noto politologo russo vicino al Cremlino, afferma che è molto probabile che l'aeronautica dello stato ebraico lanci attacchi missilistici contro obiettivi militari e nucleari iraniani già in primavera. Israele - spiega Markov – è in uno stato di aspra guerra fredda con l'Iran e può diventare la prima vittima di un attacco nucleare.
Poco più di due mesi fa il presidente iraniano, rilasciando dichiarazioni contro Israele molto pericolose, quali «Israele è da cancellare», ha senz’altro fomentato ulteriormente l'odio in Medio Oriente, allontanando il dialogo e la pace tra i popoli di quest’area geografica.
L’Iran ha le armi nucleari e nessuno stato, secondo me, dovrebbe esserne in possesso, eppure Stati Uniti e Israele si arrogano il diritto di avere l’atomica! Israele ha detto che la userebbe solo se subisse un attacco nucleare, ma anche l’Iran potrebbe farne uso solo in questo caso: se ce l’ha Israele, anche l’Iran allora può averla (anche se, ripeto, nessuno stato dovrebbe avere armi nucleari). Ma gli Stati Uniti e Israele credono di poterla avere perché, essendo dei paesi “civili”, sanno come, dove e quando eventualmente farne uso: evidentemente le bombe su Hiroshima e Nagasaki, seppur dolorose, sono state necessarie…
Israele viola quasi quotidianamente lo spazio aereo libanese e spesso bombarda quelle che ritiene siano postazioni di terroristi: il mondo occidentale fa finta di non vedere. A Israele tutto è consentito: fa sempre come gli pare, avendo l’appoggio assoluto da parte gli Stati Uniti.
Gli Stati Uniti dettano legge e noi, fedeli alleati italiani, non ci opponiamo. Loro avalleranno il possibile attacco missilistico israeliano e noi pedissequamente li seguiremo. Ciò avverrà non solo se ci sarà sempre Berlusconi a capo del governo, ma anche se sarà Prodi il nostro nuovo premier: non dimentichiamoci, infatti, che quando l’Italia partecipò alla guerra del Kosovo, a Palazzo Chigi c’era Massimo D’Alema, segretario dei Democratici di Sinistra.
Poco più di due mesi fa il presidente iraniano, rilasciando dichiarazioni contro Israele molto pericolose, quali «Israele è da cancellare», ha senz’altro fomentato ulteriormente l'odio in Medio Oriente, allontanando il dialogo e la pace tra i popoli di quest’area geografica.
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di Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera del 19/01/2006
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