TEHERAN - Teheran apre sul nucleare, mentre Pechino denuncia la decisione degli Stati Uniti di imporre sanzioni a sei aziende cinesi, accusate di aver fornito all'Iran equipaggiamenti e tecnologie per uso militare. La Repubblica islamica si è detta pronta a prendere in esame la proposta russa per l'arricchimento dell'uranio iraniano in Russia, secondo quanto ha affermato Javad Vaidi, un responsabile iraniano incaricato del dossier nucleare.

"La nuova proposta russa può essere studiata al fine di chiarirne gli aspetti economici, tecnici e scientifici", ha detto Vaidi, un influente membro del Consiglio supremo della sicurezza nazionale. In dichiarazioni riferite dall'agenzia studentesca Isna Vaidi ha spiegato che "la proposta russa si basa sulla creazione di una società comune iraniana-russa sul suolo russo per l'arricchimento dell'uranio".

È la prima volta che un responsabile iraniano ammette l'esistenza di questa proposta russa.

Il problema dell'arricchimento dell'uranio, un procedimento da cui si può ricavare materiale per la costruzione di bombe atomiche, è al centro di un delicato contenzioso fra l'Iran e la comunità internazionale. Teheran si rifiuta di abbandonare il suo programma, che sostiene abbia solo scopi pacifici. Mosca, che collabora al programma nucleare iraniano, per fornire una via d'uscita ha proposto che l'Iran effettui l'arricchimento dell'uranio in territorio russo.