Da Newton del 28/08/2006
Originale su http://newton.corriere.it/PrimoPiano/News/2006/08_Agosto/28/terra.shtml

Clima: una barriera di zolfo per raffreddare la Terra

Davanti alla impossibilità di ridurre le emissioni, il premio Nobel Paul Crutzen propone uno "specchio" alle radiazioni solari realizzato con una barriera di gas

Una barriera di gas che rifletta i raggi solari e respinga il calore per abbassare la temperatura della Terra, pericolosamente aumentata negli ultimi anni. Questa, secondo quanto riferisce il sito internet del quotidiano britannico Indipendent, l'idea lanciata da Paul Crutzen, premio Nobel nel 1995 per i suoi studi sul buco dell'ozono, uno dei massimi esperti al mondo in materia di chimica dell'atmosfera.

Lo zolfo, sparato in aria dal suolo o trasportato da palloni aerostatici, dovrebbe fare da specchio alle radiazioni solari, impedendo ad una parte di esse di raggiungere il suolo. In questo modo, si potrebbe compensare lo spropositato aumento dei gas serra nei nostri cieli. Nei prossimi cento anni, infatti, è previsto un innalzamento delle temperature di ben 3 gradi; devastanti sarebbero gli effetti sul nostro pianeta. Bisogna, per questo, correre ai ripari.

Le strade percorribili, secondo Crutzer, sono due. Da un lato, la riduzione delle emissioni di gas serra; dall'altro la cosidetta ''ingegneria climatica", con interventi particolarmente aggressivi, simili a quello proposto dallo scienziato. Vista l'inerzia della comunità internazionale, non rimane altra possibilità che modificare la chimica della nostra atmosfera: ''Se non ci saranno considerevoli riduzioni delle emissioni di gas serra - fa notare Crutzer - e le temperature continueranno ad aumentare, questa diventerà l'unica via percorribile per far abbassare rapidamente le temperature''.

L'ispirazione è arrivata dall'eruzione del 1991 del vulcano Pinatubo, nelle Filippine. In quell'occasione, tonnellate di zolfo si riversarono nell'atmosfera: conseguenza fu un abbassamento della temperatura della zona di mezzo grado negli anni successivi. L' idea di Crutzer è che gli stessi effetti del Pinatubo siano riproducibili su vasta scala. Molti gli oppositori, che fanno notare come siano probabili alcuni effetti collaterali: distruzione della cortina di ozono e sbiancamento del cielo. L'operazione, però, sarebbe facilmente reversibile: ''Una modifica di questo tipo - fa notare infatti il premio Nobel - potrebbe anche essere bloccata in tempi brevi se dovessero presentarsi conseguenze non previste''. Il costo del progetto dovrebbe aggirarsi tra i 25 e 50 miliardi di dollari, garantendo emissioni di gas sufficienti a durare almeno due anni.

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