Da Agi del 26/09/2006
Mafia: arresti Palermo, riciclati a Saint Vincent milioni euro
Da un giro di bische clandestine e di usura, gestito col benestare della mafia, a un gioco grande, molto piu' grande: grazie a indagini tradizionali, a intercettazioni telefoniche e ambientali e alla collaborazione del pentito Francesco Campanella, la Direzione investigativa antimafia di Palermo ha messo le mani su un riciclaggio in grande stile. Decine di milioni di euro appartenenti a Cosa Nostra venivano movimentati da disoccupati, sulla carta nullatenenti o nullafacenti: epicentro dell'operazione il Casino' de La Valle'e di Saint Vincent, utilizzato dai clan di Villabate e Santa Maria di Gesu' come una specie di lavanderia in cui 'ripulire' il denaro sporco. Due coniugi dal reddito quasi inesistente, da soli, hanno movimentato due milioni di euro fino al 2002, altrettanti fino al 2004. Un disoccupato, un milione 195 mila euro nel 2003 e 955 mila l'anno dopo. Tredici arresti sono stati eseguiti nella notte su ordine del gip Vincenzina Massa, che in 547 pagine di ordinanza ha accolto quasi del tutto la richiesta dei pubblici ministeri Giuseppe Pignatone, Maurizio de Lucia e Ambrogio Cartosio. Ordinate numerose perquisizioni in varie localita'. Uno solo degli arrestati ha ottenuto i domiciliari, per gli altri e' stata ordinata la custodia in carcere.
Indagati a piede libero anche due dipendenti del Casino' valdostano: si tratta di Leo Duroux, capo dell'Ufficio fidi, e di Renato Pan, addetto all'ufficio assegni. Il giudice non ha ritenuto che nei loro confronti vi fossero gravi indizi, nonostante una serie di elementi di sospetto indicati dai magistrati dell'accusa. Ordinato anche il sequestro di conti correnti, denaro liquido, automobili di grossa cilindrata.
Riciclaggio aggravato, concorso esterno in associazione mafiosa, usura, violazione delle normative antiriciclaggio i reati contestati a vario titolo agli indagati. Il Casino' come struttura e' risultato estraneo al reimpiego del denaro di provenienza illecita e anzi alcuni dirigenti, a partire dal 2004, hanno adottato contromisure per evitare che il riciclaggio continuasse, collaborando con gli inquirenti. Ma nel corso dell'indagine sono emerse presunte complicita' e connivenze a vari livelli, dai cassieri che avrebbero violato le normative antiriciclaggio in cambio di cospicue mance, ai dirigenti che avrebbero dato consigli ai danarosi clienti isolani, che avrebbero cercato di conservare a dispetto dei sospetti che andavano emergendo.
Indagati a piede libero anche due dipendenti del Casino' valdostano: si tratta di Leo Duroux, capo dell'Ufficio fidi, e di Renato Pan, addetto all'ufficio assegni. Il giudice non ha ritenuto che nei loro confronti vi fossero gravi indizi, nonostante una serie di elementi di sospetto indicati dai magistrati dell'accusa. Ordinato anche il sequestro di conti correnti, denaro liquido, automobili di grossa cilindrata.
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