Da Nuova Agenzia Radicale del 19/09/2006
Originale su http://www.quaderniradicali.it/agenzia/index.php?op=read&nid=10448
Congo RD: tre militari condannati a morte
Tre militari sono stati condannati a morte da un tribunale militare di Bukavu, nella Repubblica Democratica del Congo.
I due caporalmaggiori e un aiutante erano stati accusati di omicidio e uso improprio di munizioni.
Uno dei caporalmaggiori, in servizio nella Marina, è stato arrestato a Bukavu lo scorso 14 agosto, il secondo caporalmaggiore e l'aiutante sono stati arrestati a maggio, nella stessa città.
Non si conoscono altri particolari.
Il 10 maggio 2005, l'Assemblea Nazionale della Repubblica Democratica del Congo, la camera bassa del parlamento di transizione, ha deciso di cancellare ogni riferimento alla pena di morte dalla bozza di costituzione del paese. Il 17 marzo, il Senato della RDC aveva adottato i 220 articoli del progetto preliminare di nuova costituzione, tra cui uno che prevedeva il mantenimento della pena di morte.
L'articolo 15, infatti, recitava tra l'altro che “Nessuno può essere privato della vita se non per omicidio volontario e nelle forme e condizioni previste dalla legge”. L'Assemblea Nazionale ha votato per sopprimere questa previsione e, il 13 maggio 2005, ha finito l'esame di tutti gli articoli della nuova costituzione, la quale è entrata in vigore dopo la sua approvazione attraverso un referendum popolare che si è tenuto nel dicembre del 2005.
I due caporalmaggiori e un aiutante erano stati accusati di omicidio e uso improprio di munizioni.
Uno dei caporalmaggiori, in servizio nella Marina, è stato arrestato a Bukavu lo scorso 14 agosto, il secondo caporalmaggiore e l'aiutante sono stati arrestati a maggio, nella stessa città.
Non si conoscono altri particolari.
Il 10 maggio 2005, l'Assemblea Nazionale della Repubblica Democratica del Congo, la camera bassa del parlamento di transizione, ha deciso di cancellare ogni riferimento alla pena di morte dalla bozza di costituzione del paese. Il 17 marzo, il Senato della RDC aveva adottato i 220 articoli del progetto preliminare di nuova costituzione, tra cui uno che prevedeva il mantenimento della pena di morte.
L'articolo 15, infatti, recitava tra l'altro che “Nessuno può essere privato della vita se non per omicidio volontario e nelle forme e condizioni previste dalla legge”. L'Assemblea Nazionale ha votato per sopprimere questa previsione e, il 13 maggio 2005, ha finito l'esame di tutti gli articoli della nuova costituzione, la quale è entrata in vigore dopo la sua approvazione attraverso un referendum popolare che si è tenuto nel dicembre del 2005.
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