Da Agenzia Fides del 18/09/2006
Originale su http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=10421&lan=ita
Senegal: ripresi i combattimenti nella Casamance
Migliaia di persone costrette a fuggire dalle proprie case
Dakar - Sono migliaia le persone in fuga dai combattimenti tra l’esercito del Senegal ed i ribelli indipendentisti della Casamance, la regione meridionale del Senegal teatro di una guerra civile che dura a fasi alterne dal 1982.
Il combattimenti nella regione sono ripresi il 16 agosto, quando l'esercito senegalese ha iniziato ad avanzare verso nord a partire dalla base di Sindian. Dopo la prima settimana di pesanti combattimenti è stata raggiunta una tregua che è durata fino al 24 agosto quando i combattimenti sono ripresi.
Nelle ultime settimane, testimonianze locali riferiscono di pesanti scontri in atto nella regione con l’’uso di artiglieria pesante e di carri armati da parte dell’esercito del Senegal.
Fonti militari senegalesi hanno in effetti confermato che vi sono stati diversi combattimenti questa settimana nelle città lungo il confine con il Gambia e a Bignona, ad appena 30km a nord di Ziguinchor, capitale amministrativa della regione.
La Croce Rossa dello Gambia afferma che sono più di 5mila i senegalesi che si sono rifugiati nel Paese dalla metà di agosto. Le agenzie di assistenza umanitarie che operano a Ziguinchor stimano che vi possono essere 10mila rifugiati interni nella stessa Casamance. L'obiettivo degli attacchi del governo del Senegal, secondo un responsabile locale, è un gruppo dei combattenti indipendentisti guidati da Salif Sadio.
Il gruppo di Sadio è una di due ali del Movimento delle Forze Democratiche della Casamance (MFDC), il movimento di pro-indipendenza che ha avviato la guerra nella regione nel 1982.
La seconda ala del movimento, guidata da Magne Dieme, ha firmato un accordo di pace con il governo del Senegal nel dicembre 2004. Da allora, vi sono stati sporadici combattimenti sporadico tra le due ali del MFDC, per il controllo delle basi strategiche nella zona settentrionale della regione.
Il 1° settembre, un automobile della Croce Rossa internazionale è saltata su una mina in Tandine, 100 km a nordest di Ziguinchor. L'esplosione ha ucciso un membro dell’organizzazione internazionale e ferito tre altri. Da allora le Nazioni Unite hanno elevato il livello di allarme nella Casamance ed ha limitato il movimento dei veicoli delle agenzie umanitarie.
Il combattimenti nella regione sono ripresi il 16 agosto, quando l'esercito senegalese ha iniziato ad avanzare verso nord a partire dalla base di Sindian. Dopo la prima settimana di pesanti combattimenti è stata raggiunta una tregua che è durata fino al 24 agosto quando i combattimenti sono ripresi.
Nelle ultime settimane, testimonianze locali riferiscono di pesanti scontri in atto nella regione con l’’uso di artiglieria pesante e di carri armati da parte dell’esercito del Senegal.
Fonti militari senegalesi hanno in effetti confermato che vi sono stati diversi combattimenti questa settimana nelle città lungo il confine con il Gambia e a Bignona, ad appena 30km a nord di Ziguinchor, capitale amministrativa della regione.
La Croce Rossa dello Gambia afferma che sono più di 5mila i senegalesi che si sono rifugiati nel Paese dalla metà di agosto. Le agenzie di assistenza umanitarie che operano a Ziguinchor stimano che vi possono essere 10mila rifugiati interni nella stessa Casamance. L'obiettivo degli attacchi del governo del Senegal, secondo un responsabile locale, è un gruppo dei combattenti indipendentisti guidati da Salif Sadio.
Il gruppo di Sadio è una di due ali del Movimento delle Forze Democratiche della Casamance (MFDC), il movimento di pro-indipendenza che ha avviato la guerra nella regione nel 1982.
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