Gli attacchi informatici agli istituti finanziari sono in aumento: secondo il rapporto mensile della società statunitense Rsa security, a giugno 2006 i pirati della Rete hanno preso di mira 171 siti internet bancari di tutto il mondo.

I criminali tecnologici ricorrono al cosiddetto "phishing", vale a dire un furto d'identità, ottenuto con l'invio di una e-mail che sembra autentica e spinge i destinatari a fornire informazioni riservate, come il numero della carta di credito, o i dati per accedere al banking online.

Oltre la metà degli attacchi ha riguardato siti degli Usa, in particolare quelli delle cooperative di credito. In seconda posizione si è classifica la Germania (14% dei reati di phishing), mentre altri otto paesi (tra cui Cina, Francia, Gran Bretagna e India) sono rimasti tra il 2% e il 5% sul totale della pirateria informatica.

Il 65% dei furti elettronici avvenuti fuori dagli Usa si è concentrato sui gruppi finanziari europei. La Gran Bretagna è la nazione più bersagliata, con quasi un quarto delle banche coinvolte, a loro insaputa, nella diffusione di falsi messaggi. In Spagna il phishing ha colpito oltre un terzo degli istituti, mentre in Germania il 12%. In Italia, invece, la situazione è diversa: la quota di banche attaccate supera di poco l'uno per cento. Il motivo, probabilmente, è dovuto al minor utilizzo dei servizi di internet banking nel nostro paese, nei confronti di Paesi dove il Web richiama un numero più ampio di utenti. Fuori dall'Europa, le maggiori percentuali di istituti colpiti si trovano in Canada (21%), Australia (9%) e Nuova Zelanda (6 per cento).