Da Villaggio Globale del 01/06/2006
Originale su http://www.vglobale.it/NewsRoom/?News=2354&ref=
Intervento di Zapatero
Spagna: confermata l'uscita dal nucleare
Aumenta l'impegno spagnolo nello sviluppo delle fonti rinnovabili
Il primo ministro spagnolo Zapatero ha confermato l'uscita dal nucleare, all'annuale dibattito sullo stato del Paese al Parlamento spagnolo.
«È una buona notizia per l'ambiente e la sicurezza e una risposta chiara all'industria nucleare che chiedeva di costruire altre 10 centrali e di prolungare la vita di quelle esistenti - dichiara Giuseppe Onufrio direttore delle campagne di Greenpeace Italia -. Il forte impegno spagnolo nello sviluppo delle fonti rinnovabili e il mantenimento della chiusura del nucleare dovrebbero far riflettere quanti in Italia continuano a spingere sul nucleare».
Per Greenpeace si tratta di una scelta saggia, al contrario delle iniziative italiane che sembrano improntate allo slogan «sì al nucleare costi quel che costi»: «l'Enel infatti fa shopping nucleare a caro prezzo in Slovacchia, impegnandosi a completare due reattori sovietici di progettazione ante-Cernobyl a costi esorbitanti» prosegue Onufrio.
«Il futuro è delle fonti rinnovabili, dell'efficienza e del risparmio e un di un uso attento delle risorse esistenti. Il nucleare, dopo 60 anni di ricerca e sviluppo, rimane un vicolo cieco: alti costi, problema della gestione delle scorie tuttora irrisolto, limitate risorse estraibili di uranio a costi quantificabili, e ad oggi non esiste ancora nessuna tecnologia nucleare che non ponga problemi di proliferazione atomica. È ora di smettere anche in Italia l'inutile e dannosa propaganda nucleare».
«È una buona notizia per l'ambiente e la sicurezza e una risposta chiara all'industria nucleare che chiedeva di costruire altre 10 centrali e di prolungare la vita di quelle esistenti - dichiara Giuseppe Onufrio direttore delle campagne di Greenpeace Italia -. Il forte impegno spagnolo nello sviluppo delle fonti rinnovabili e il mantenimento della chiusura del nucleare dovrebbero far riflettere quanti in Italia continuano a spingere sul nucleare».
Per Greenpeace si tratta di una scelta saggia, al contrario delle iniziative italiane che sembrano improntate allo slogan «sì al nucleare costi quel che costi»: «l'Enel infatti fa shopping nucleare a caro prezzo in Slovacchia, impegnandosi a completare due reattori sovietici di progettazione ante-Cernobyl a costi esorbitanti» prosegue Onufrio.
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