La Russia apre una nuova pagina nella controversa storia dell'industria nucleare: l'anno prossimo incomincera' a costruire la prima mini-centrale atomica galleggiante del mondo. L'ambizioso obiettivo e' di metterla in piena funzione nell'ottobre del 2010. Il consorzio Rosenergoatom ha affidato oggi ufficialmente la realizzazione del progetto ai cantieri navali Sevmash di Severodvinsk, affacciati sul Mar Bianco e vicini alla citta' di Arkhanghelsk. La mini-centrale atomica flottante (in effetti una nave lunga 144 metri, senza propulsione propria, con a bordo due reattori nucleari e una forza-lavoro complessiva di 69 persone) sara' utilizzata proprio per fornire elettricita' e calore a volonta' ai giganteschi cantieri navali Sevmash dove vengono fabbricati nel massimo segreto i sommergibili 'made in Russia'. Un quinto dell'energia prodotta sara' invece esportato.

Il progetto, ha indicato oggi Serghei Obozov, direttore del consorzio che gestisce tutta la rete degli impianti nucleari termo-elettrici russi, costera' 9,1 miliardi di rubli (270 milioni di euro al cambio attuale) e ha avuto il nulla-osta di tutti i ministeri ed enti competenti che ne hanno in particolare vagliato la sicurezza. Almeno dal 1997 si accarezza in Russia l'idea delle mini-centrali nucleari galleggianti e a piu' riprese ne e' stata annunciata la costruzione, puntualmente rinviata per mancanza di adeguati finanziamenti. Stavolta sembra pero' la volta buona perche' oggi a Severodvinsk e' stato firmato in pompa magna un vero e proprio contratto trai cantieri e Rosenergoatom e i soldi non sono piu' un problema grazie ai prezzi stellari degli idrocarburi che hanno rimpinguato le casse dello stato russo. A detta di Rosenergoatom queste mini-centrali - da piazzare in Kamciatka, Ciukotka, Iakuzia e altre localita' remote della sterminata Russia asiatica - sono state progettate per una durata di quarant'anni e potrebbero diventare in futuro un cavallo di battaglia dell'export: sembra esserci infatti un grosso mercato potenziale all'estero per questa novita', in particolare in Asia e in tutta l'area del Pacifico. L'aggettivo mini si addice senz'altro per impianti che avranno una potenza dai 50 ai 100 megawatt mentre i reattori delle centrali terrestri russe arrivano in genere fino a 1.000.

In risposta alle forti preoccupazioni espresse dai gruppi ecologisti l'ex-premier Serghei Kirienko, capo dell'agenzia atomica russa, ha sottolineato oggi a Severodvinsk che non c'e' assolutamente il rischio di una ''Cernobyl galleggiante'' e cioe' di un disastro paragonabile a quello del 1986 nella centrale di Cernobyl dove la fusione di un reattore sprigiono' un'enorme nube radioattiva. ''Pensiamo di costruire - ha dichiarato Kirienko - da sette a dieci mini-centrali galleggianti che saranno sicure e affidabili come i mitra Kalashnikov. La sicurezza e' garantita dal'annosa esperienza da noi accumulata nel funzionamento di reattori simili installati a bordo di rompighiacci sovietici e russi. Il KLT-40S sara' piu' sicuro di qualsiasi reattore precedente. E per quanto riguarda la minaccia terroristica abbiamo un'esperienza colossale nel campo dei dispositivi di sicurezza. La prima centrale sara' tra l'altro piazzata su un sito molto protetto, dove ci sono da difendere cose molto piu' serie''.