L'AJA - Pena ridotta di sette anni per Momir Nikolic, uno dei principali accusati per il massacro di Srebrenica. Il Tribunale penale internazionale (Tpi) per la ex Jugoslavia ha oggi, infatti, fissato in 20 anni la condanna definitiva per l'ex ufficiale serbo di Bosnia che, nel dicembre del 2003, era stato condannato a 27 anni di reclusione. In primo grado i giudici avevano emesso una sentenza piu' dura di quella chiesta dal procuratore, che aveva sollecitato una pena tra i 15 ed i 20 anni di prigione, mentre la difesa aveva raccomandato di contenerla ad un massimo di dieci anni. I giudici d'appello, nella loro sentenza, rilevano che i colleghi si sono sbagliati ''non assegnando il giusto peso'' alle attenuanti che dovevano essere concesse all'imputato ''per aver cooperato con il procuratore''. Nel massacro di Srebrenica, che risale al 1995, le vittime tra la popolazione musulmana, inclusi numerosi giovani, furono quasi ottomila, ed i deportati alcune migliaia. Nikolic, 51 anni, era uno dei comandanti incaricati della sicurezza e, secondo l'accusa, coordinava le truppe che separavano gli uomini dalle donne e sceglievano quelli da uccidere e quelli da mettere nei campi di detenzione. Arrestato nel 2002, alla prima comparizione davanti al Tpi l'ex ufficiale serbo aveva respinto le accuse di crimini contro l'umanita', di guerra e genocidio. In seguito si era dichiarato colpevole del primo reato per cui la procura aveva ritirato le accuse per gli altri due. Momir Nikolic e' stato il primo ufficiale serbo a riconoscere la sua responsabilita' nel massacro di Srebrenica, il piu' grave avvenuto in Europa dopo la seconda guerra mondiale. I principali responsabili dell'eccidio di Srebrenica sono considerati i capi politici e militari dei serbi di Bosnia Radovan Karadzic e Ratko Mladic, latitanti ormai da dieci anni.