Da Corriere della Sera del 05/05/2006
Originale su http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/05_Maggio...
Lo rivela un articolo di Nature
L’effetto serra cambia i venti
Tra le varie conseguenze dell'effetto serra ci sarebbe anche una sensibile alterazione dei venti. Con conseguenze su clima e pesca
di Raffaele Mastrolonardo
STATI UNITI – Si chiama «corrente di Walker» e da millenni regola le tendenze del clima del Pacifico. Oggi, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature, il paziente lavoro di stabilizzazione di questo fenomeno cruciale nella circolazione atmosferica della terra potrebbe essere severamente alterato dall’intervento umano. Con conseguenze difficilmente calcolabili sull’ecosistema e sull’economia della regione.
L’ECOSISTEMA DEL PACIFICO – Di fatto, la corrente di Walker non è altro che un flusso di aria tropicale che si innalza dalle regioni tropicali del Pacifico occidentale per raffreddarsi e abbassarsi a Est. Un’azione costante che provoca un flusso di venti che si spostano dall’area di alta pressione che si crea nelle zone orientali a quelle di bassa pressione dell’Ovest contribuendo così, fra l’altro, alla formazione di correnti marine che trasportano acqua ricca di nutrimento nel Pacifico orientale, rendendo così queste zone adatte alla pesca. Questo delicato sistema è oggi minacciato. Secondo i dati raccolti dalla quadra di ricerca di Gabriel Vecchi della U.S. National Oceanic and Atmospheric Administration a partire dal 1861 la differenza di pressione (e quindi di intensità dei venti) tra Est e Ovest sta diminuendo e con questa le correnti marine.
LA MANO DELL’UOMO – C’entra l’uomo in tutto questo? Secondo lo studio pubblicato da Nature, sotto questo aspetto i dati elaborati sono compatibili con due modelli. Il primo prevede che l’alterazione della corrente di Walker sia causata esclusivamente da un intervento umano, il secondo chiama in causa tanto fattori umani quanto naturali. Quello che può essere escluso, poiché incompatibile con le evidenze empiriche, è un terzo modello, l’unico che non tiene in conto dell’influsso dell’uomo. E’ dunque certo, secondo gli autori dello studio, che l’intervento antropico sia in parte responsabile di un’alterazione climatica che potrebbe avere forti conseguenze sulla pesca lungo le coste di Perù ed Ecuador, che diventerebbero assai meno appetibili per i pesci .
EL NINO – Ma gli effetti della diminuzione della corrente di Walker non si fermano qui. Secondo i ricercatori ci dobbiamo aspettare un aumento del fenomeno chiamato El Niño. Anche questo con conseguenze rilevanti e asimmetriche. «Gli effetti – spiega Mark Cane della Columbia University – sarebbero positivi per la costa Ovest e altre regioni di media latitudine che sono soggette alla siccità. Ma non molto positive per le regioni tropicali che soffrono siccità proprio durante El Niño».
L’ECOSISTEMA DEL PACIFICO – Di fatto, la corrente di Walker non è altro che un flusso di aria tropicale che si innalza dalle regioni tropicali del Pacifico occidentale per raffreddarsi e abbassarsi a Est. Un’azione costante che provoca un flusso di venti che si spostano dall’area di alta pressione che si crea nelle zone orientali a quelle di bassa pressione dell’Ovest contribuendo così, fra l’altro, alla formazione di correnti marine che trasportano acqua ricca di nutrimento nel Pacifico orientale, rendendo così queste zone adatte alla pesca. Questo delicato sistema è oggi minacciato. Secondo i dati raccolti dalla quadra di ricerca di Gabriel Vecchi della U.S. National Oceanic and Atmospheric Administration a partire dal 1861 la differenza di pressione (e quindi di intensità dei venti) tra Est e Ovest sta diminuendo e con questa le correnti marine.
LA MANO DELL’UOMO – C’entra l’uomo in tutto questo? Secondo lo studio pubblicato da Nature, sotto questo aspetto i dati elaborati sono compatibili con due modelli. Il primo prevede che l’alterazione della corrente di Walker sia causata esclusivamente da un intervento umano, il secondo chiama in causa tanto fattori umani quanto naturali. Quello che può essere escluso, poiché incompatibile con le evidenze empiriche, è un terzo modello, l’unico che non tiene in conto dell’influsso dell’uomo. E’ dunque certo, secondo gli autori dello studio, che l’intervento antropico sia in parte responsabile di un’alterazione climatica che potrebbe avere forti conseguenze sulla pesca lungo le coste di Perù ed Ecuador, che diventerebbero assai meno appetibili per i pesci .
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