Da La Repubblica del 13/10/2005
Dopo le polemiche sul reportage dell'Espresso nel centro di Lampedusa, il ministro interviene alla Camera
"Immigrati, potenziamo i Cpt"
La promessa di Pisanu. Castelli: l'unico reato è del cronista
Frattini attacca: "Inammissibili le violenze contro i clandestini Tolleranza zero per combattere e sconfiggere i trafficanti"
di Claudia Fusani
ROMA - I Centri per gli immigrati, come quello di Lampedusa, «non solo non saranno chiusi ma saranno potenziati e migliorati». Lo promette il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu che ieri nell'aula della Camera impegnata sul fronte della legge elettorale risolve in tre minuti, quelli riservati al question time, il caso Lampedusa e gli abusi denunciati nell'inchiesta pubblicata una settimana fa sull'Espresso. Ma se in Italia, al Viminale e nella maggioranza, prevale l'ordine di scuderia di glissare e di far passare il tempo («circa le denunce di stampa attendo gli esiti dell'inchiesta prima di informare il Parlamento» dice Pisanu), la piccola isola italiana e il suo Centro clandestini sono sotto i riflettori dell'europarlamento di Bruxelles e del consiglio dei ministri dell'Interno e della Giustizia a Lussemburgo. Ed è proprio in Europa, dove la politica di palazzo Chigi sull'immigrazione è già stata bocciata, che il governo italiano mostra imbarazzo. Pisanu decide di non andare, più importante restare a Montecitorio a votare emendamenti. Ci va invece il guardasigilli leghista Roberto Castelli che da Lussemburgo dice: «L'inchiesta dell'Espresso è un polverone non attendibile: nelle numerose fotografie il giornalista Gatti è sempre pulito, stirato ed elegante, c'è qualcosa che non torna. L'unico reato, per ora, l'ha commesso lui ». E poi: «Alle frontiere ci vuole severità. I fatti di Ceuta (sei morti tra le centinaia che cercavano di passare dal Marocco all'enclave spagnola ndr) dimostrano con quale decisione anche i governi di sinistra affrontano il problema». In tutto ciò il vicepresidente e commissario europeo alla Libertà-Giustizia-Sicurezza, l'azzurro Franco Frattini, deve fare un gioco di equilibrio per essere il garante di tutti e non creare problemi alla sua maggioranza. Ecco che per Frattini il reportage è invece «molto interessante e richiede un'approfondita inchiesta». Ma è inutile, dice il commissario, «inviare adesso un controllo della Commissione Ue. Senza il potere di ispezioni a sorpresa, che ho richiesto con forza, succederebbe quello che è già accaduto a settembre: andiamo a Lampedusa e troviamo il centro vuoto». Nel frattempo, mentre Bruxelles attende la relazione del ministro Pisanu, Frattini definisce «inammissibili le violenze contro i clandestini», chiede «tolleranza zero contro i trafficanti» e avverte: «Non è il momento di puntare il dito contro i paesi membri della Ue ma di aiutarli».
Di questo clima il ministro Pisanu, che si è sempre definito ministro della garanzie e non delle polizie, è informato e dispiaciuto. Prima di rispondere al question time rassicura in Transatlantico che i carabinieri, a cui è stata affidata l'inchiesta anche se sarebbero i responsabili dei presunti abusi, «faranno un ottimo lavoro perché sono i primi ad essere interessati a fare chiarezza». Poi va in aula e spiega perché «non c'è alcuna ragione di chiudere i Cpt che invece vanno potenziati e migliorati per tre motivi». Il primo: «Senza i Centri l'Italia uscirebbe dall'area Schengen». Il secondo: «La pressione migratoria dal sub-sahara e dal Corno d'Africa registra un aumento tumultuoso», girano stime di 30 mila persone che stanno spingendo alle frontiere della Ue. Il terzo: i Centri servono anche per distinguere «i clandestini veri e propri da quelli che chiedono asilo o hanno diritto ad altre forme di protezione umanitaria». Di Lampedusa non parla. Non può, ci sono due inchieste in corso, una interna e una della magistratura di Agrigento. Ma l'opposizione non ci sta. «Siete bugiardi e non ci fidiamo più di voi» accusa Graziella Mascia di Rifondazione. I diessini Luciano Violante, Livia Turco e Carlo Leoni chiedono a Pisanu, con un'interrogazione, «cosa intende fare il governo per porre alla grave situazione nel Cpt di Lampedusa e degli altri centri italiani». E come pensa, il governo, di «garantire un effettivo controllo su quello che accadde là dentro». Domande antiche che in questi anni hanno avuto sempre le stesse risposte: tutto bene, tutto sotto controllo.
Di questo clima il ministro Pisanu, che si è sempre definito ministro della garanzie e non delle polizie, è informato e dispiaciuto. Prima di rispondere al question time rassicura in Transatlantico che i carabinieri, a cui è stata affidata l'inchiesta anche se sarebbero i responsabili dei presunti abusi, «faranno un ottimo lavoro perché sono i primi ad essere interessati a fare chiarezza». Poi va in aula e spiega perché «non c'è alcuna ragione di chiudere i Cpt che invece vanno potenziati e migliorati per tre motivi». Il primo: «Senza i Centri l'Italia uscirebbe dall'area Schengen». Il secondo: «La pressione migratoria dal sub-sahara e dal Corno d'Africa registra un aumento tumultuoso», girano stime di 30 mila persone che stanno spingendo alle frontiere della Ue. Il terzo: i Centri servono anche per distinguere «i clandestini veri e propri da quelli che chiedono asilo o hanno diritto ad altre forme di protezione umanitaria». Di Lampedusa non parla. Non può, ci sono due inchieste in corso, una interna e una della magistratura di Agrigento. Ma l'opposizione non ci sta. «Siete bugiardi e non ci fidiamo più di voi» accusa Graziella Mascia di Rifondazione. I diessini Luciano Violante, Livia Turco e Carlo Leoni chiedono a Pisanu, con un'interrogazione, «cosa intende fare il governo per porre alla grave situazione nel Cpt di Lampedusa e degli altri centri italiani». E come pensa, il governo, di «garantire un effettivo controllo su quello che accadde là dentro». Domande antiche che in questi anni hanno avuto sempre le stesse risposte: tutto bene, tutto sotto controllo.
Sullo stesso argomento
Articoli in archivio
MINORI IN SCHIAVITU'
Bimbo salvato dal compagno di scuola
A Palermo un piccolo extracomunitario era costretto a vendere rose dagli zii ed era maltrattato. La denuncia ai carabinieri grazie al compagno di scuola
Bimbo salvato dal compagno di scuola
A Palermo un piccolo extracomunitario era costretto a vendere rose dagli zii ed era maltrattato. La denuncia ai carabinieri grazie al compagno di scuola
su Il Resto del Carlino del 31/01/2006
di Richard Owen su The Times del 01/12/2005
Sono già 25 i corpi recuperati dopo il naufragio. E il sindaco intitola una strada alle vittime senza nome
Modica, la strage dimenticata non erano latitanti, erano morti
Modica, la strage dimenticata non erano latitanti, erano morti
di Giovanni Maria Bellu su La Repubblica del 30/11/2005
News in archivio
su RomaONE del 28/03/2006