Da La Repubblica del 02/11/2004
Ballottaggio fra Yanukovich e Yushenko: dubbi sulla legittimità
L´Osce denuncia "Brogli in Ucraina"
di Giampaolo Visetti
KIEV - La grande truffa del decennale regime di Leonid Kuchma, denunciata ieri dalla comunità internazionale, ha consentito al candidato presidenziale di accedere al ballottaggio con il leader dell´opposizione democratica. Il 21 novembre, in un clima ad alta tensione, l´attuale premier filorusso Viktor Yanukovich e l´ex primo ministro filo occidentale Viktor Yushenko si contenderanno così la presidenza dell´Ucraina. Il copione del voto farsa è stato recitato fino in fondo. In base alla copia dei verbali originali, raccolti domenica nei seggi, Yushenko avrebbe raccolto oltre il 50% dei voti.
Ma dopo che nella notte le schede delle 33mila sezioni sono approdate alla blindatissima commissione elettorale centrale, controllata dalle autorità e presidiata dall´esercito, il quadro è miracolosamente cambiato. Solo ieri pomeriggio sono stati diffusi i risultati parziali. Yanukovich avrebbe ottenuto il 40,1% dei voti, contro il 39,2% di Yushenko. Dietro, il socialista Moroz, con il 5,8%, e il comunista Simonenko con il 5,2%. I dati riguardano però ancora solo il 94% delle schede. Le autorità hanno spiegato il clamoroso ritardo con la sospensione dei conteggi «per stanchezza».
L´opposizione ha denunciato l´ennesima beffa: i voti mancanti sarebbero quelli di alcuni seggi di Kiev e delle regioni nord-occidentali, dove Yushenko ha superato l´80%.
Le delegazioni di Osce, Nato, consiglio e parlamento europei, degli Stati dell´Est e dell´ex Urss, hanno denunciato «gravi irregolarità» sia nella campagna elettorale, che durante le votazioni e lo spoglio. Pressioni, uso di parte della macchina amministrativa, censura, manomissione delle liste elettorali, manipolazione dei risultati. «Rispetto alle parlamentari del 2002 - ha detto il portavoce Osce, George Bruce - dobbiamo ammettere a malincuore che sul piano democratico si è fatto un altro passo indietro». L´opposizione non riconosce i risultati ufficiali. Porterà in tribunale le copie dei verbali di voto per dimostrare la non corrispondenza con i dati comunicati. Yanukovich si prepara alla battaglia finale per dimostrare, come in Bielorussia, che ad Est più che i voti contano ancora i conteggi. Mosca, dopo l´intervento decisivo del presidente Putin, ha inviato in aiuto alle autorità ucraine una task-force di politici e funzionari. L´opposizione ha convocato invece per oggi una seduta straordinaria del parlamento. Yushenko vuole denunciare in aula gli imbrogli del regime e formare una nuova maggioranza istituzionale, «contro la corruzione e la mancanza di democrazia», assieme ai socialisti di Moroz e magari agli stessi comunisti. L´obiettivo è assicurarsi il 10% dei voti mancanti per aggiudicarsi il ballottaggio. Ieri a Kiev e in altre città hanno dimostrato i giovani dell´associazione Porà, che riunisce 330 organizzazioni indipendenti. Migliaia di militari, poliziotti e posti di blocco hanno per ora dissuaso una popolazione umiliata e delusa dallo scendere per le strade.
Kuchma però ha capito che il suo tempo è scaduto: e che quello del suo delfino Yanukovich potrebbe non iniziare affatto.
Ma dopo che nella notte le schede delle 33mila sezioni sono approdate alla blindatissima commissione elettorale centrale, controllata dalle autorità e presidiata dall´esercito, il quadro è miracolosamente cambiato. Solo ieri pomeriggio sono stati diffusi i risultati parziali. Yanukovich avrebbe ottenuto il 40,1% dei voti, contro il 39,2% di Yushenko. Dietro, il socialista Moroz, con il 5,8%, e il comunista Simonenko con il 5,2%. I dati riguardano però ancora solo il 94% delle schede. Le autorità hanno spiegato il clamoroso ritardo con la sospensione dei conteggi «per stanchezza».
L´opposizione ha denunciato l´ennesima beffa: i voti mancanti sarebbero quelli di alcuni seggi di Kiev e delle regioni nord-occidentali, dove Yushenko ha superato l´80%.
Le delegazioni di Osce, Nato, consiglio e parlamento europei, degli Stati dell´Est e dell´ex Urss, hanno denunciato «gravi irregolarità» sia nella campagna elettorale, che durante le votazioni e lo spoglio. Pressioni, uso di parte della macchina amministrativa, censura, manomissione delle liste elettorali, manipolazione dei risultati. «Rispetto alle parlamentari del 2002 - ha detto il portavoce Osce, George Bruce - dobbiamo ammettere a malincuore che sul piano democratico si è fatto un altro passo indietro». L´opposizione non riconosce i risultati ufficiali. Porterà in tribunale le copie dei verbali di voto per dimostrare la non corrispondenza con i dati comunicati. Yanukovich si prepara alla battaglia finale per dimostrare, come in Bielorussia, che ad Est più che i voti contano ancora i conteggi. Mosca, dopo l´intervento decisivo del presidente Putin, ha inviato in aiuto alle autorità ucraine una task-force di politici e funzionari. L´opposizione ha convocato invece per oggi una seduta straordinaria del parlamento. Yushenko vuole denunciare in aula gli imbrogli del regime e formare una nuova maggioranza istituzionale, «contro la corruzione e la mancanza di democrazia», assieme ai socialisti di Moroz e magari agli stessi comunisti. L´obiettivo è assicurarsi il 10% dei voti mancanti per aggiudicarsi il ballottaggio. Ieri a Kiev e in altre città hanno dimostrato i giovani dell´associazione Porà, che riunisce 330 organizzazioni indipendenti. Migliaia di militari, poliziotti e posti di blocco hanno per ora dissuaso una popolazione umiliata e delusa dallo scendere per le strade.
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