Da La Repubblica del 20/10/2004
Le scuole applicano la nuova legge: in Alsazia allontanate da un istituto due ragazzine che rifiutano di togliere il foulard
Velo in aula, prime espulse in Francia
Chiusa la fase del dialogo con le allieve, restano 72 casi da risolvere
Le ragazze, se non cambiano idea, non possono frequentare scuole pubbliche
di Giampiero Martinotti
PARIGI - Cominciano ad arrivare i primi provvedimenti severi contro le ragazze che non si sono piegate alla nuova legge che vieta il velo e gli altri simboli religiosi nelle scuole. Ieri sera si è riunito il consiglio di disciplina della scuola media Jean-Macé di Mulhouse, in Alsazia, per decidere la sorte di due ragazzine di dodici anni, che malgrado sei settimane di discussioni hanno rifiutato di togliere il foulard islamico in classe. Una riunione a porte chiuse, con i rappresentanti degli allievi, dei genitori e dei professori, conclusa con la punizione più grave: le due ragazze sono state espulse da scuola. Oggi, nella stessa città, la stessa procedura sarà applicata a due allieve di un liceo.
Le due giovani di Mulhouse sono le prime a far le spese della legge sulla laicità nelle scuole, voluta da Jacques Chirac ed entrata in vigore con il nuovo anno scolastico. Malgrado i timori dei mesi scorsi, le cose sono andate abbastanza bene. Il ministero dell´Educazione nazionale ha dato consegna a presidi e professori di dialogare, di evitare una repressione brutale, di ottenere con le buone maniere la scomparsa dalle aule dei segni religiosi «ostensibili» vietati dalla legge. I risultati hanno confortato questa posizione: se l´anno scorso, senza legge, erano stati registrati un migliaio di casi difficili, alla fine della settimana scorsa ne erano rimasti solo 72. La consegna data dai responsabili della comunità musulmana a rispettare la legge e il rapimento in Iraq di due giornalisti francesi hanno spinto tutti alla prudenza. Ma adesso, per risolvere i casi delle ragazze che rifiutano ostinatamente di adeguarsi, scattano i primi provvedimenti: nove consigli di disciplina sono già stati convocati, ma in altri sessantatré casi si continua a discutere. «Fra poco saranno passati due mesi dall´inizio delle scuole. Arrivati a un certo momento bisogna far applicare la legge fino in fondo», dicono al Provedditorato alsaziano per giustificare l´arrivo delle prime sanzioni.
Le ragazze escluse non potranno più iscriversi ad alcuna scuola pubblica, ma potranno essere reintegrate se cambieranno idea e avranno la possibilità di far ricorso al Provveditorato. Per continuare a studiare dovranno andare in una scuola privata o seguire corsi per corrispondenza (come faranno due gemelle di Strasburgo, che devono sostenere la maturità e stanno per essere espulse dal loro istituto). In Alsazia, dove si contano 17 casi difficili, alcune allieve contestatarie hanno scelto tattiche imparabili per aggirare la legge: due di loro, per esempio, si sono presentate con una parrucca e la scuola le ha accettate. Ancor più sorprendente e radicale la scelta di una ragazzina di quindici anni, che si è presentata con la testa rasata. Una manciata di allieve ha invece scelto la strada dell´espatrio verso il Belgio, dove il velo a scuola è accettato.
Nel frattempo, i responsabili scolastici dovranno tentare di risolvere anche il problema dei sikh, che rifiutano di togliersi il turbante. Ieri i rappresentanti della comunità hanno fatto ricorso ai tribunali, ma è difficile che i ragazzi sikh riescano a sfuggire alla legge applicata con fermezza alle allieve musulmane.
Le due giovani di Mulhouse sono le prime a far le spese della legge sulla laicità nelle scuole, voluta da Jacques Chirac ed entrata in vigore con il nuovo anno scolastico. Malgrado i timori dei mesi scorsi, le cose sono andate abbastanza bene. Il ministero dell´Educazione nazionale ha dato consegna a presidi e professori di dialogare, di evitare una repressione brutale, di ottenere con le buone maniere la scomparsa dalle aule dei segni religiosi «ostensibili» vietati dalla legge. I risultati hanno confortato questa posizione: se l´anno scorso, senza legge, erano stati registrati un migliaio di casi difficili, alla fine della settimana scorsa ne erano rimasti solo 72. La consegna data dai responsabili della comunità musulmana a rispettare la legge e il rapimento in Iraq di due giornalisti francesi hanno spinto tutti alla prudenza. Ma adesso, per risolvere i casi delle ragazze che rifiutano ostinatamente di adeguarsi, scattano i primi provvedimenti: nove consigli di disciplina sono già stati convocati, ma in altri sessantatré casi si continua a discutere. «Fra poco saranno passati due mesi dall´inizio delle scuole. Arrivati a un certo momento bisogna far applicare la legge fino in fondo», dicono al Provedditorato alsaziano per giustificare l´arrivo delle prime sanzioni.
Le ragazze escluse non potranno più iscriversi ad alcuna scuola pubblica, ma potranno essere reintegrate se cambieranno idea e avranno la possibilità di far ricorso al Provveditorato. Per continuare a studiare dovranno andare in una scuola privata o seguire corsi per corrispondenza (come faranno due gemelle di Strasburgo, che devono sostenere la maturità e stanno per essere espulse dal loro istituto). In Alsazia, dove si contano 17 casi difficili, alcune allieve contestatarie hanno scelto tattiche imparabili per aggirare la legge: due di loro, per esempio, si sono presentate con una parrucca e la scuola le ha accettate. Ancor più sorprendente e radicale la scelta di una ragazzina di quindici anni, che si è presentata con la testa rasata. Una manciata di allieve ha invece scelto la strada dell´espatrio verso il Belgio, dove il velo a scuola è accettato.
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