Da La Stampa del 21/09/2004
Originale su http://www.lastampa.it/redazione/news_high_tech/archivio/0409/bandalar...

Fino a domani forum mondiale a Venezia

La banda larga fra gli italiani ha fatto boom

Record di abbonati nei primi 6 mesi del 2004 nonostante i prezzi, fra i più alti in Europa

di Anna Masera

L'Italia è leader in Europa della crescita della «broadband», la tecnologia per l’Internet potente e ad alta velocità: nei primi sei mesi del 2004 si sono abbonati un milione e 100 mila nuovi utenti, tanti quanto in tutto il 2003. E’ il dato più significativo emerso ieri al Lido di Venezia nel primo giorno del Forum mondiale dedicato alla banda larga e lo hanno sottolineato sia il ministro Maurizio Gasparri sia Riccardo Ruggiero, amministratore delegato di Telecom Italia, sponsor del convegno internazionale.

«L'Italia, settimo mercato mondiale nel settore, ha registrato negli ultimi mesi un ritmo di crescita della banda larga superiore alla media europea, con 30 mila nuovi abbonamenti ogni settimana e 88 accessi ogni 100 mila abitanti, contro i 29 del 2003. Sicuramente entro fine anno gli abbonati saranno 4 milioni, ma entro il 2005 con ogni probabilità raddoppieranno» ha dichiarato entusiasta Gasparri.

Gli ha fatto eco Ruggiero: gli accessi alla banda larga nell'Europa occidentale sono passati da 17,9 milioni del 2003 ai 27,8 previsti quest'anno, mentre il traguardo di 45,5 milioni «può essere anticipato dal 2006 al 2005. Entro la fine del 2007, ha proseguito l’amministratore delegato di Telecom Italia, «i 5-6 principali paesi europei potranno raggiungere il 45-50% della penetrazione del mercato, che equivale a 120-130 milioni di accessi».

E da qui al 2008, sempre secondo le previsioni illustrate da Ruggiero, l'Italia sarà il Paese che avrà il tasso di crescita maggiore (30%) dietro solo al Regno Unito (37%). Una rivoluzione. Che si può cogliere nell'analisi del dettaglio del traffico di Telecom Italia: quest'anno i nuovi sistemi di comunicazione ultraveloci hanno conquistato il 52 per cento (contro il 34% del 2003 e il 16% del 2002, anno di partenza dell’Adsl), mentre il traffico a banda stretta si è ridotto al 14% (contro il 34% del 2001) e quello di telefonia al 34% (contro il 66% del 2001). E che coinvolge anche le scuole italiane, «l'85% delle quali - ha sottolineato Gasparri - è connesso alla banda larga, contro il 20% di due anni fa».

Eppure, su Internet corre la protesta per la differenza fra le tariffe dell'Adsl offerta in Italia e quella offerta nella confinante Francia, con una petizione online (www.petitiononline.com/adsl04it/petition.html) perché Telecom Italia, Tiscali e Tele2 offrano al mercato italiano le stesse tariffe con cui vendono l'Adsl ai francesi. E’ anche vero, commenta un analista a margine dei lavori a Venezia, che nonostante il mercato unico Ue i prezzi tra i due Paesi sono difficilmente paragonabili, visto che in Italia c’è da sempre meno concorrenza rispetto alla Francia in questo settore: per esempio, da noi non si è mai sviluppata la tv via cavo.

No comment di Stefano Pileri, vice presidente esecutivo di Telecom Italia incaricato dell’organizzazione, che invece dichiara soddisfazione perchè i partecipanti riuniti al Palazzo del Cinema e il Casinò fino a domani, dove le maggiori aziende di telecomunicazioni analizzano gli sviluppi tecnologici, i servizi e le ultime applicazioni nel settore della banda larga, «sono oltre tremila». Tra i temi caldi, spiega Pileri, ci sono i servizi a valore aggiunto (come le applicazioni video alle telefonate) e il VoIp (Voice over Internet protocol), il ruolo dei terminali intelligenti (cellulari evoluti ma anche i nuovi telefoni fissi), le architetture di rete e la necessità che i governi giochino un ruolo nello sviluppo della larga banda per garantire che quest’opportunità sia estesa a tutti per contrastare il «digital divide» (divario digitale tra chi l’accesso ce l’ha e chi no) e garantire la competitività del Paese.

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