Da La Repubblica del 03/09/2004

L´universo parallelo

di Alexander Stille

Sono andato alla Convention repubblicana l´altra sera. Passare dalle strade della New York democratica alla sala della Convention repubblicana è come cadere nel buco di "Alice nel Paese delle Meraviglie" e ritrovarsi in un universo parallelo. Ho parlato con delegati che vengono dal Texas, dalla Georgia, dall´Alabama e dal North Carolina ma ho avuto l´impressione che appartengano ad un altro paese, ad un altro ambiente culturale e di informazione. Vivono in zone del paese in cui Bush continua a godere di estrema popolarità, hanno scarsi contatti con l´estero, leggono altri giornali e guardano altri canali TV.

Nel loro mondo Bush è un grande presidente e un grande patriota che ha dimostrato eroismo nel guidare il paese nella lotta al terrorismo e fermezza nel perseverare a fronte delle critiche in patria e all´estero. Il presidente non ha invaso l´Iraq per scelta ma a malincuore, spinto dalla necessità di proteggere il nostro paese dal terrorismo. Chi lo critica è o troppo debole o troppo miope per apprezzare tutto questo oppure ha la mente ottenebrata dai media liberal.

«Pur essendo convinto della necessità di invadere l´Iraq non pensa che l´occupazione sia stata gestita male? Che abbiamo inviato un numero insufficiente di truppe, dando luogo a saccheggi, rivolte popolari e ad abusi nei confronti dei prigionieri?» ho domandato ad un delegato proveniente dal Texas. «No, sono cose che capitano in guerra e penso che sia andata molto meglio di come mostrano i media». Ad un delegato del North Carolina ho chiesto come mai, secondo lui, tanti dei nostri alleati schieratisi al nostro fianco nella prima Guerra del golfo oggi non ci appoggiano più. «Non so. Probabilmente sono stati mal informati dai loro governi», è stata la risposta. Ma anche in Spagna e in Italia, dove i governi hanno approvato l´intervento, esistono ampie maggioranze di contrari, ho ribattuto. «Si vede che saranno stati mal informati dai media locali. Finiranno per capire e verranno dalla nostra parte».

La difficoltà sta nel far capire, soprattutto per un lettore straniero, quanto siano gentili, educate e in alcuni casi intelligenti queste persone e quanto fosse astiosa e violenta la retorica che applaudivano. Zell Miller, un democratico della Georgia che sostiene Bush, ha praticamente dichiarato che chiunque dissenta dalla politica del presidente sull´Iraq è uno sleale traditore. «Nessuno dovrebbe azzardarsi neppure ad immaginare di essere il comandante in capo di questo paese se non crede con tutta l´anima che i nostri soldati sono dei liberatori all´estero e dei difensori della libertà in patria», ha tuonato. «Ma non sprecate il fiato a dirlo ai leader del mio partito oggi. Nella loro mentalità distorta l´America è il problema, non la soluzione».
Annotazioni − Traduzione di Emilia Benghi

Sullo stesso argomento

Articoli in archivio

L´America dei devoti non è arretrata, ma moderna e combattiva. Per fare proseliti usa blog e siti web
Il segreto dei militanti della fede vincere con le armi del nemico
di Simon Schama su The Guardian del 18/11/2004
 
Cos'� ArchivioStampa?
Una finestra sul mondo della cultura, della politica, dell'economia e della scienza. Ogni giorno, una selezione di articoli comparsi sulla stampa italiana e internazionale. [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Notizie dal mondo
Notizie dal mondo
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0