Da La Repubblica del 27/07/2004

Tre giorni di Social forum all´Università del Massachusetts

La svolta dei no global "Non voteremo Nader"

di Alberto Flores D'Arcais

BOSTON - Erano circa seimila all´università del Massachusetts, gli arrabbiati della sinistra, vecchi e delusi militanti democratici, giovani no global, pacifisti impegnati nelle Ong, santoni di proteste lontane come Angela Davis, attori politicamente impegnati come Danny Glover, attiviste indiane (nel senso di pellerossa) come Winona LaDuke, perfino un ex ministro del lavoro come Robert Reich e a cui ha partecipato come ospite anche il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani.

Il primo Social forum in terra Usa ha visto per tre giorni discutere, confrontarsi, litigare quell´America alternativa e un po´ naif che ha poco spazio nel mondo della politica ufficiale ma che potrebbe giocare un suo piccolo e importante ruolo nella campagna di Kerry. Un incontro che è terminato con una marcia contro la guerra che ha visto sfilare un paio di migliaia di persone, mentre nelle strade adiacenti altri mille (di opposta tendenza) manifestavano contro l´aborto.

Ufficialmente i vertici del partito democratico guardano con il fumo negli occhi questa banda di diversi che del resto non li ama affatto; il candidato democratico ha già fatto sapere che nel discorso di investitura eviterà proprio quei toni estremisti contro Bush e i repubblicani che invece piacciono tanto a questi ragazzi di ogni età.

Ma gli strateghi della campagna di "Jfk II" - quelli che nell´ombra studiano giorno per giorno i flussi elettorali, con le matite a cerchiare i battleground States, gli Stati «campi di battaglia» dove si decideranno le sorti elettorali il 2 novembre - sanno bene che anche questa America ultraminoritaria, derisa e antagonista, può aiutare il candidato democratico, sempre ovviamente che decidano di votarlo.

In una race che si annuncia quanto mai incerta, con i sondaggi che danno - scremati dalla percentuale di errori - Bush e Kerry testa a testa, anche diecimila voti qui e ventimila là possono fare la differenza. I voti di Nader, secondo i democratici, fecero perdere Al Gore in Florida e in un altro paio di Stati che se fossero andati all´ex vicepresidente avrebbero cambiato le sorti dell´America (e del mondo). Si tratta di «se» del tutto opinabili, ma la nuova discesa in campo di Nader rischia di far perdere anche Kerry.

Ecco quindi le aperture sotterranee al movimento ed ecco il movimento che fa sapere attraverso la maggioranza degli oratori nella tre giorni di Social forum che ha fatto da vigilia alla convention che sì, Kerry non è proprio l´ideale, ma visto che l´obiettivo è far cadere Bush magari «turandosi il naso» alla fine il candidato democratico prenderà anche i voti degli "arrabbiati".

Sullo stesso argomento

Articoli in archivio

L´America dei devoti non è arretrata, ma moderna e combattiva. Per fare proseliti usa blog e siti web
Il segreto dei militanti della fede vincere con le armi del nemico
di Simon Schama su The Guardian del 18/11/2004
 
Cos'� ArchivioStampa?
Una finestra sul mondo della cultura, della politica, dell'economia e della scienza. Ogni giorno, una selezione di articoli comparsi sulla stampa italiana e internazionale. [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Notizie dal mondo
Notizie dal mondo
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0