NEW YORK - La prima convention nell´America del "post 11 settembre" si apre lunedì a Boston nel "cortile di casa" dell´uomo che i democratici si augurano diventi il prossimo presidente degli Stati Uniti. Una coincidenza - la sede di una convention si sceglie con anni di anticipo - che è stata vista, da chi interpreta la politica anche con la cabala, come un buon segno promonitore. Boston non è solo la città dove John Forbes Kerry è cresciuto diventando prima un eroe del Vietnam e poi un politico di primo piano; è anche la citta del Jfk originale, il John Fitzgerald Kennedy presidente che fece innamorare l´America prima di morire per le pallottole sparate dal fucile automatico di un ex marine nelle strade di Dallas, Texas. E dato che dal Texas arriva l´odiato (dai democratici) George W. Bush, ecco che il cerchio (per gli amanti della cabala), si chiude.

Visto che con le sole coincidenze non si vince un´elezione il "partito dell´asinello" ha fatto le cose in grande per arrivare all´appuntamento che sancirà ufficialmente quello che tutta l´America sa da cinque mesi: che Kerry sarà lo sfidante ufficiale di Bush. Nella città del New England - la più europea delle città americane - tutto è pronto per ricevere le migliaia di delegati, le migliaia di giornalisti, le centinaia di ospiti stranieri e le decine di star, grandi e piccole, che la prossima settimana occuperanno quasi militarmente la metropoli atlantica. Una convention che unificherà le tante e diverse anime del partito democratico: dai liberal delle due coste agli operai dell´Illinois e del Michigan, dagli agricoltori del Midwest agli evangelici sudisti della "cintura della bibbia", dai neri ai latinos, dalle donne ai gay, tutti per quattro giorni cercheranno di superare vecchi rancori e divisioni nel comune slogan «Beat Bush».

Sarà la convention di Kerry e di John Edwards, il "Kennedy del sud" che molti avrebbero voluto avere come candidato presidente e che potrebbe portare in dote uno dei decisivi Stati in bilico. «La convention democratica 2004 racconterà le storie di Kerry e Edwards alla nazione - spiega Bill Richardson, governatore del New Mexico e leader dei latinos (due terzi voteranno per Kerry secondo gli ultimi sondaggi) - le storie delle loro vite passate al servizio e in difesa dell´americano medio, la loro visione per costruire un´America più forte e più sicura».

Sicurezza. Per il capo della polizia di Boston, che è una donna (Kathleen O´Toole), sarà certamente la settimana più dura della vita. Saranno migliaia gli uomini dei servizi segreti, gli agenti dell´immigrazione, i guardiacoste e i poliziotti che veglieranno perché nulla di imprevisto turbi la convention, soprattutto per impedire che si avveri lo spettro che angoscia l´America: un nuovo attacco di Al Qaeda. Sforzi concentrarti sul porto, sessanta chilometri di strade attorno al Fleet Center - il palazzetto dello sport dove giocano abitualmente i "Celtics" - bloccati, piccole macchine fotografiche disseminate nei tetti in grado di fotografare ogni targa di automobile.

Gli speaker. Sarà presente ovviamente il Gotha del partito democratico: da Bill Clinton a Hillary, da Jimmy Carter a Ted Kennedy, dal grande sconfitto del 2000 Al Gore alla Albright. Dal palco parleranno anche i perdenti delle primarie, il generale Wesley Clark, Howard Dean e su tutti veglierà il potentissimo presidente del partito Terry Mc Auliffe.

Rock e star. La sera del 28 luglio un grande concerto rock anticiperà l´incoronazione di Kerry. Sul palco dovrebbe esserci James Taylor, il popolare cantatutore nato proprio a Boston. L´idea originale era di fare svolgere il concerto sull´Esplanade, il grande spazio vicino al porto in grado di tenere 500 mila persone ma il progetto è stato bocciato dai servizi segreti. Il concerto si farà, ma nel campus di Umass, l´università del Massachusetts. Chi invece può permettersi di pagare mille dollari per un concerto rock (sia pure mascherato da gala di beneficienza) potrà andare al Louis Boston, dove si esibiranno - alla presenza di star dello spettacolo come Ben Affleck e William Baldwin - i Red Hot Chili Peppers. A Boston ci saranno anche star del cinema e della musica che non si esibiranno sul palco ma prenderanno parte ai lavori della convention. Annunciata, ma non certa, la presenza del leader degli U2 Bono. Sarà sicuramente presente Michael Moore. Il dissacrante regista che con il suo discusso "Farenheit 9/11" ha vinto a Cannes non poteva mancare, anche se il suo arrivo non rende troppo felici gli organizzatori consci delle critiche che il cineasta muove anche al partito democratico. Presente, in modo autonomo, sarà "Rock The Vote" l´organizzazione no profit che vuole far iscrivere un grande numero di giovani (20 milioni di americani con meno di 30 anni) alle liste elettorali. E proprio pensando ai giovani il "partito dell´asinello" ha raggiunto un accordo con il network musicale Mtv che ha lanciato un concorso («Speak out for the future») vinto dal ventenne Michael Negron di Memphis, Tennessee. Lunedì prenderà la parola sul palco.