Da Corriere della Sera del 06/07/2004

LA CENA A MACHERIO

E sul fisco tramontò l’ipotesi di Monti

Il commissario Ue, ospite del premier, ha manifestato dubbi sulla riforma delle aliquote

di Mario Sensini

ROMA - A meno di una sorpresa dell’ultima ora l’ipotesi di veder entrare Mario Monti nella squadra di governo del centrodestra è tramontata. Tutto è successo nella lunga serata di domenica quando il commissario Ue è stato ospite nella villa di Macherio di Silvio Berlusconi. I due hanno discusso a lungo dell’eventualità di lavorare insieme e per approfondire la materia hanno addirittura trascurato la finale degli Europei tra Portogallo e Grecia con il milanista Rui Costa in campo. Il premier ha chiarito che considera la riduzione delle aliquote Irpef il tratto caratteristico dell’azione del suo governo da qui alla fine del 2004. Di conseguenza l’eventuale ingaggio di Monti sarebbe dovuto avvenire dentro un quadro di politica economica predefinito. Il neo-ministro si sarebbe dovuto impegnare a portare a compimento la riforma fiscale disegnata da Giulio Tremonti. Stando così le cose Monti non poteva accettare, del resto in diverse occasioni il commissario aveva manifestato ai suoi collaboratori dubbi sulla reale possibilità dell’Italia di conciliare una forte riduzione di gettito fiscale con l’equilibrio dei conti pubblici. Berlusconi e Monti sono così arrivati, in perfetta armonia, alla conclusione di archiviare l’idea di partenza. Del resto il premier nel pomeriggio di domenica aveva via via maturato due convinzioni: a) che il governo non potesse derogare dalla scelta di ritoccare l’Irpef; b) che a condurre in porto l’operazione fisco leggero dovesse essere direttamente lui. Così i dubbi di Monti non hanno fatto che consolidare l’orientamento di Berlusconi. Ma il commissario e il premier non hanno parlato solo di tasse, si è approfondito anche il tema della nuova Europa a 25 e della scelta del nuovo commissario italiano. Il presidente del Consiglio, che già nel ’94 aveva indicato a Bruxelles Monti come rappresentante dell’Italia, avrebbe espresso la disponibilità a fare la stessa scelta anche nel 2004. In questo caso l’Italia potrebbe puntare a una delle vice-presidenze «che contano» e Monti far valere nel nuovo governo europeo il peso della sua ormai decennale esperienza. Sarà un caso ma proprio oggi il commissario italiano era atteso a Lisbona per un colloquio con Durao Barroso, neo-presidente della Commissione Ue.

L’incontro tra Monti e Barroso era in programma già da tempo e non va interpretato come la prova provata della conferma del commissario italiano, che dopo la disponibilità del premier deve passare al vaglio delle altre forze di governo. In primis l’Udc che punta ancora a inviare alla Ue Rocco Buttiglione.

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