Da La Repubblica del 27/06/2004

Usa, uno scandalo sessuale stronca la carriera del miliardario del Sud. E i repubblicani ora rischiano la maggioranza al Senato

Sex club e vizietti, travolto Ryan il senatore ideale rinuncia alla corsa

La moglie lo accusa di averla portata in locali hard e di averle chiesto di fare sesso in pubblico

di Vittorio Zucconi

WASHINGTON - Doveva essere un edificante film politico, con lieto fine per il partito di Bush: salvate il senatore Ryan e con lui la maggioranza repubblicana al senato. Jack Ryan, era bello, era ricco, era colto, con due, neppure una, lauree a Harvard. Era una rarità antropologica, un banchiere miliardario di Chicago con rimorsi sociali, sposato con una stupenda attrice della serie «Star Trek» già Miss Illinois 1989 e finalista nella severa competizione di «Miss Costume da Bagno Usa». Il partito lo aveva designato come il candidato sicuro per il seggio senatoriale dell´Illinois alle prossime elezioni, colui che avrebbe dovuto salvare la striminzita maggioranza della destra al Senato (un seggio, appunto). Ma il film del senatore mancato Jack Ryan di Chicago non avrà lieto fine. Perché il suo film, era un film porno.

Rieccolo, il mostro del sesso che inghiotte fortune politiche negli Stati Uniti come antipasti. Proprio nei giorni in cui l´incontestato re degli scandali, Bill Clinton, vende le proprie noiose memorie a milioni grazie al capitoletto su Monica e sull´"incontro inopportuno" avuto con lei sotto la scrivania dello Studio Ovale («ma quale incontro inopportuno» è esplosa Monica seccatissima «abbiamo avuto una relazione durata mesi») il pendolo dell´ipocrisia moralista americana si abbatte equamente sull´altro partito, il repubblicano. Stronca una carriera politica che aveva presagi presidenziali.

Che aveva fatto dunque di tanto orribile Jack Ryan, quarantenne, banchiere d´investimento che a 30 anni aveva già fatto tanti soldi da avere avuto un sussulto di coscienza e avere lasciato la banca per le scuole del ghetto, dove insegnava volontariamente, senza stipendio? La sua vita era «picture perfect», come si dice qui, da ritratto di studio sulla credenza. Dieci anni or sono, aveva incontrato per caso Jeri Zimmerman, bionda naturale dalla bellezza certificata, mentre lei lavorava come croupier in un casinò organizzato per beneficenza. Lo splendore dell´ex finalista nazionale del «Costume da bagno» sedusse il banchiere missionario e attirò l´attenzione dei produttori televisivi. Mentre si sposava con Jack e provvedeva a dargli un figlio che ora ha nove anni, Jeri era scritturata per una parte nel serial televisivo «Star Trek», nei panni di spandex strettissimi di un ex robot umanizzato Borg, talmente stretti da averle provocato due svenimenti da costrizione circolatoria sul set.

Poi, tra viaggi nello spazio di lei e viaggi di lui tra Los Angeles e Chicago, tre ore di volo, per compensare le carriere parallele, venne il divorzio. L´ex Miss Illinois stritolata nel costumino denunciò le ragioni per giustificare l´assegnazione a lei della metà del patrimonio coniugale e i documenti processuali vennero, come vuole la legge, sigillati. Jack, invocato dai repubblicani dell´Illinois, uno stato «ago della bilancia» per gli equilibri fra destra e sinistra, fra repubblicani e democratici, accetta di candidarsi per il seggio senatoriale vacante, in novembre, una cosa sicura. Bush, da Washington, lo benedice e lo investe, come esempio di quel «conservatorismo compassionevole» e volontaristico che tanto gli piace. Ryan è il «dream candidate». Il candidato di sogno. Fino a quando, misteriosamente, i sigilli saltano, e la storia del divorzio deborda sui giornali.

Ryan, raccontò la ex Borg, la bellissima umanoide di Star Trek al giudici, aveva un vizietto. Era, non sorprendentemente per un politicante, un esibizionista e un voyeur. Il suo sogno, pare inesaudito, era di far sesso con la bella moglie davanti agli altri o, di guardare lei farlo. Non era egoista. «Controparte - recitano i documenti processuali, cioè Jack - mi portò con sé in brevi viaggi che lui chiamava fughe romantiche.... mi condusse a Parigi, a New Orleans, a New York, portandomi in night club che sceglieva lui». Un marito premuroso, ma con qualche sorpresa. «Suddetti locali erano sex club, nei quali i clienti liberamente si producevano in atti sessuali, su materassi visibili a tutti e in cubicoli bene illuminati». «Controparte (il marito) mi chiese di compiere suddetti atti in gabbie e piattaforme sopraelevate, dai quali pendevano corde, attrezzi, ganci e altri oggetti di impiego misterioso.... fui avvicinata da uomini che mi chiesero di compiere su di loro atti particolari e chiesi seccamente a controparte di andare via».

Controparte si scusò, disse di avere sbagliato locale. Ma alla terza volta, al terzo locale del genere, Jeri la Borg si convinse che quelli non erano affatto errori e il giudice le diede ragione e soldi. E torto hanno dato a Jack anche i mandarini dei partito repubblicano dell´Illinois che hanno costretto Ryan a ritirarsi, pur sapendo che la perdita di quel seggio potrebbe far pendere la bilancia dei voti in Senato dalla parte dell´opposizione e restituire la maggioranza agli odiati democratici. Ma l´Illinois è uno stato cruciale anche nella contesa presidenziale fra Bush e Kerry, dunque l´associazione di uno sporcaccioncello con il campione della Cristianità in guerra contro il male, con George, sarebbe potuta costare cara. Vincerà un democratico, ora, il Senato tornerà nelle mani della sinistra e gli equilibri del mondo, le guerre future, il cammino della iperpotenza solitaria e pudibonda, cambieranno, forse, perché una ex Miss Illinois certe porcate in pubblico non le voleva fare. Perché - ed è un record nella storia americana dei «sex scandals» - un uomo non ha potuto fare sesso con sua moglie. Una carriera distrutta dalla modestia di un´attrice, incredibilmente più pudica di un uomo politico.

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