Da La Repubblica del 23/05/2004
L´amaca
di Michele Serra
IL MINISTRO delle Comunicazioni della Repubblica italiana (ripeto: il ministro delle Comunicazioni della Repubblica italiana) Maurizio Gasparri ha definito Michele Santoro e Lilli Gruber «calcare che andava scrostato dalla Rai». C´è poco da dire, è la frase di un fascista. Espresso l´insulto, Gasparri ha cercato di mettersi in regola anche con il suo essere ministro, sentendosi in dovere di esprimere addirittura un ragionamento. Questo: il fatto che Santoro si sia candidato è la prova provata che usava la televisione per fare politica.
Peccato che il ragionamento di Gasparri sia, se possibile, perfino più violento del suo insulto. Santoro fa politica proprio perché è stato "scrostato" dalla Rai. Fosse ancora conduttore della televisione pubblica, come il 18 per cento di share avrebbe dovuto stragarantirgli (il suo rimpiazzo governativo Socci è sotto il cinque per cento), Santoro farebbe ancora Santoro. Rovesciare causa ed effetto di questa vicenda è una bugia vergognosa, tanto più vergognosa quando a pronunciarla è proprio chi ha cacciato Santoro.
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