Da La Repubblica del 19/05/2004
Bonsai
Sei secondi
di Sebastiano Messina
C´è un dettaglio scandaloso, surreale e disarmante nell´uso della televisione in questa campagna elettorale. Certo, nessuno dubitava che le cose sarebbero andate esattamente così. Eppure, è difficile non restare a bocca aperta davanti a notizie come quella di ieri. Non parliamo, sia chiaro, dello scoop ad alta quota che ieri Berlusconi ha regalato a Emilio Fede, l´intervista volante con risposte così lunghe che tra una domanda e l´altra è cambiato tre volte il fuso orario. Non parliamo nemmeno delle cifre sulla distribuzione degli spazi nei telegiornali Rai, quei numeri che ci rivelano come il Tg1 intenda oggi la divisione per tre delle citazioni dei politici: un terzo al presidente del Consiglio, un terzo al leader di Forza Italia e un terzo al presidente del Milan.
No, il dettaglio imbarazzante è un altro. Sono quei 6 secondi che un telegiornale berlusconiano (Studio Aperto) ha dedicato all´opposizione nell´arco di tempo di due settimane. Sei secondi in quattordici giorni.
Quattro decimi di secondo al giorno. Per carità, la buona fede la diamo per scontata, non pensiamo che ci sia nulla di premeditato. Però un fatto così grave merita una sanzione adeguata. Occorre dare l´esempio. Mettendo subito alla porta, per esempio, l´irresponsabile giornalista che ha regalato sei secondi al nemico.
No, il dettaglio imbarazzante è un altro. Sono quei 6 secondi che un telegiornale berlusconiano (Studio Aperto) ha dedicato all´opposizione nell´arco di tempo di due settimane. Sei secondi in quattordici giorni.
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