Da Il Mattino del 26/04/2004

La crisi in Medio Oriente

Arafat minacciato di esilio a Gaza

di Aldo Baquis

Tel Aviv. Israele ha proseguito anche ieri la sua guerra psicologica nei confronti del presidente palestinese Yasser Arafat. Dopo aver appreso venerdì sera dalla tv israeliana che il premier Ariel Sharon non ritiene più di dover garantire la sua incolumità, il leader dell’Anp ha ieri appreso dal quotidiano Maariv che a Gerusalemme si elaborano progetti in base ai quali egli potrebbe essere trasportato a forza a Gaza, e là confinato ad oltranza.

L’ipotesi del confino a Gaza è stata subito commentata con favore dal leader dell’opposizione laburista, Shimon Peres. «È una buona idea» ha detto lo statista, lasciando trasecolati i membri del partito di sinistra «Yahad» (ex Meretz). Le serie rimostranze internazionali per le minacce di Sharon nei confronti di Arafat hanno dunque lasciato scarsa traccia fra i dirigenti israeliani. Il più attento fra tutti è stato forse il Capo dello Stato Moshe Katzav (Likud) che in un'intervista ha rilevato che «Arafat è ancora oggi il palestinese più rilevante politicamente» e che la posizione espressa dagli Stati Uniti «è importante e va tenuta nella debita considerazione». Se il presidente George Bush chiede che Israele non attacchi Arafat, «dobbiamo rispettare i suoi desideri - ha detto Katzav - visto e considerato inoltre che non abbiamo piani operativi in merito».

Diversi analisti ritengono infatti che le minacce di Sharon siano state una specie di «polizza di assicurazione» contro attentati terroristici palestinesi. La settimana che inizia sarà infatti delicatissima: oggi si osserva in Israele la Giornata dei caduti in guerra e domani la Giornata dell’indipendenza. Quindi la polizia di Tel Aviv sarà messa in stato di massima allerta per garantire protezione a migliaia di tifosi - anche dall'Italia - impegnati ad assistere alle finali del campionato di basket. Quindi il 2 maggio 200mila membri del Likud si recheranno alle urne per votare il piano di ritiro unilaterale da Gaza voluto da Sharon. Nei sondaggi il premier riceve un certo margine di vantaggio: ma evidentemente un attentato palestinese di vaste dimensioni potrebbe mandare all'aria i suoi piani politici e forse spingerlo a dimissioni.

Intanto dal Cairo il presidente egiziano Hosni Mubarak ha inviato un «messaggio urgente» al presidente americano Bush per sottolineare la gravità delle minacce di Sharon contro Arafat e per mettere in guardia da un’ulteriore escalation di violenza nella regione mediorientale.

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