Da La Repubblica del 09/04/2004
Originale su http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/esteri/iraq18/mercenari/mercen...

Scheda

EX militari in cerca di guadagno è l'esercito dei mercenari in Iraq

Sono un vero esercito irregolare, mercenari che lavorano per le oltre 400 società che garantiscono la sicurezza delle ditte occidentali giunte in Iraq per la ricostruzione e che arrivano a guadagnare fino a mille dollari al giorno. Anche prima dell'ipotesi, non ancora confermata ufficialmente, che possano essere delle guardie del corpo di una società americana i quattro italiani rapiti dagli insorti, questo esercito privato - che conta, secondo stime non ufficiali, 15mila unità, un contingente superiore a quello della seconda forza d'intervento, quella britannica, di 8.700 militari - aveva registrato le sue perdite.

Erano degli addetti dell'americana Blackwater i quattro ex militari statunitensi uccisi il 31 marzo a Falluja ed i cui corpi sono stati straziati dalla folla nella città sunnita. Due giorni prima, il 29 marzo, erano stati due addetti alla sicurezza della General Eletric, uno canadese e uno britannico, ad essere uccisi nel nord dell'Iraq, nei pressi di Mosul. Anzi, qualche giorno dopo il giornale britannico Independent rivelava che il britannico ucciso, Christopher McDonald, era un membro del primo battaglione del Royal Irish Regiment che si sarebbe dovuto trovare ufficialmente in Irlanda del nord per un corso di addestramento. Invece aveva scelto di andare, clandestinamente, in Iraq per un lavoro molto più remunerativo.

E sarebbero molti, almeno 300, i soldati britannici che avrebbero abbandonato l'esercito per la stessa ragione.

Anche oggi l'esercito dei mercenari ha registrato un'altra perdita: sempre un ex militare britannico che, secondo la Bbc, prestava servizio per una compagnia elettrica ed è stato ucciso a nord ovest di Bagdad.

Le società private di sicurezza stanno proliferando in Iraq. E se Halliburton - il gigante texano un tempo guidato dal vice presidente Dick Cheney che ha ottenuto la fetta più importante della degli appalti statunitensi per la ricostruzione con annessi già una pioggia di scandali - ha il suo esercito privato, la maggior parte delle società occidentali che arrivano in Iraq, di fronte alla violenza sempre crescente si rivolgono a società private che forniscono scorte di gorilla privati.

I più ricercati, e pagati, sono americani, britannici e sudafricani, che arrivano a guadagnare tra i semila ed i 15mila dollari al mese.

Lo stesso "governatore americano" Paul Bremer si affida agli agenti della Blackwater security consulting, una compagnia che ha in tutto 450 guardie operative in Iraq, per la sua difesa personale. I gorilla della ditta sono entrati in azione domenica scorsa a difesa del quartier generale americano a Najaf, la città sciita dove è esplosa la rivolta guidata da Muqata al Sadr.

Secondo quanto ha riportato il Washington Post sono state otto guardie private a respingere l'attacco. Coperte anche - in attesa dell'arrivo dei rinforzi dell'esercito ufficiale - da elicotteri della ditta che hanno rifornito di munizioni i mercenari. E hanno trasportato all'ospedale uno dei due unici marines americani presenti, che era rimasto ferito.

Anche il Foreign Office britannico ha affidato a una ditta privata, con una spesa di 37 milioni di euro, la protezione del personale civile britannico in Iraq.

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