Da La Repubblica del 03/04/2004
In un documento, ripreso dalle tv Nbc e Zdf, la classifica di luoghi e persone da colpire: il nostro Paese al sesto posto
Il memorandum di Al Qaeda "L´Italia tra i nostri obiettivi"
Cristiani ed ebrei in cima alla lista dei bersagli di attacchi
di Andrea Tarquini
BERLINO - L´Italia è il paese numero sei nella lista nera di Al Qaeda. Una roccaforte degli «infedeli cristiano-ebraici», un fortino dei crociati dove bisogna seminare morte in nome della fede musulmana. Un nuovo promemoria segreto dell´organizzazione incita i terroristi islamici a «colpire ovunque gli infedeli nelle loro terre, a trasformare i loro paesi in un inferno». Ed esalta la scelta di vittime civili e di personalità religiose come bersagli nel mondo cristiano ed ebraico, perché «tutti quelli che sono contro Allah e il suo Profeta devono sapere che moriranno»: la priorità ai bersagli umani è una scelta giusta in nome del Corano, dice il memorandum citando il testo sacro dell´islam. C´è dunque da aspettarsi una tremenda ondata di stragi terroriste ovunque in Europa. Soprattutto nei paesi che hanno sostenuto la guerra angloamericana in Iraq, come la lista nera chiarisce. E´ stata la rete televisiva americana Nbc, seguita a ruota dal secondo canale pubblico tedesco Zdf, a diffondere il documento, tratto da un sito Internet vicino all´integralismo islamico. Il sito, non a caso, ha cancellato il dossier dalle sue offerte online poco dopo.
«Scegliere bersagli umani, bersagli civili, bersagli di religioni nemiche, è giusto», scrive il memorandum di Al Qaeda, che porta la firma di Abdelaziz al Mukrini, uno dei massimi esponenti del braccio operativo dell´organizzazione. «E´ cosa buona, giusta e necessaria scegliere singole persone da colpire, e anche colpire i civili in generale». La graduatoria dei nemici da colpire, l´ordine di precedenza dei «paesi da trasformare in un inferno, così come loro infedeli hanno fatto col nostro mondo musulmano», è esposta con precisione agghiacciante. «Al primo posto gli americani, poi gli inglesi, al terzo posto gli spagnoli, poi gli australiani, poi i canadesi». Poi veniamo noi italiani, bersaglio numero sei.
Siamo dunque nel mirino, c´è da temere anche da noi attentati sanguinari e orrendi. «Il planning memo di Al Qaeda sembra una lista con ordini di precedenza degli obiettivi e delle azioni da programmare ed eseguire», dice l´esperto di terrorismo Ben Venzke. E fonti dei servizi segreti americano e tedesco ritengono il documento autentico. Agghiacciante è la teorizzazione del massacro. «La priorità ai bersagli umani» è un cardine della strategia del documento, che invita i militanti di Al Qaeda a «colpire senza più frontiere, a portare guerra e paura nelle terre degli infedeli». I bersagli nelle città dei miscredenti «sono a considerare una sorta di diplomazia militare: normalmente questo tipo di diplomazia viene scritta col sangue e decorata con membra umane e odore di polvere da sparo». Occorre scegliere i bersagli umani con precisione, continua il memorandum.
I bersagli religiosi non sono meno importanti, prosegue il documento con allusioni inquietanti se si pensa a Roma e agli altri centri della cristianità. Solo nella prima fase della lotta è opportuno risparmiarli, poi non più. «Colpire ebrei e cristiani è una scelta che mostra il valore religioso della nostra lotta, la rende purificante, le permette di seminare il terrore nei ranghi degli infedeli». Ebrei americani e israeliani, poi britannici e francesi, sono i primi obiettivi nel mondo ebraico. E tra i cristiani, gli italiani sono il bersaglio numero sei. La scelta del primo obiettivo è anche regionale: in Algeria bisogna colpire prima i francesi. L´ondata di attentati rafforzerà la causa dell´islam: «Dopo gli attentati contro gli italiani in Iraq, l´Italia ha deciso di non inviare altri soldati a Bagdad... e dopo quelli in Spagna il nuovo governo spagnolo ha deciso il ritiro». La lotta agli infedeli, avverte il piano segreto di Al Qaeda, poggia anche su obiettivi economici: il terrore «deve impedire la ripresa economica nel mondo degli infedeli, allontanare gli investimenti, indebolire i crociati e gli ebrei».
«Scegliere bersagli umani, bersagli civili, bersagli di religioni nemiche, è giusto», scrive il memorandum di Al Qaeda, che porta la firma di Abdelaziz al Mukrini, uno dei massimi esponenti del braccio operativo dell´organizzazione. «E´ cosa buona, giusta e necessaria scegliere singole persone da colpire, e anche colpire i civili in generale». La graduatoria dei nemici da colpire, l´ordine di precedenza dei «paesi da trasformare in un inferno, così come loro infedeli hanno fatto col nostro mondo musulmano», è esposta con precisione agghiacciante. «Al primo posto gli americani, poi gli inglesi, al terzo posto gli spagnoli, poi gli australiani, poi i canadesi». Poi veniamo noi italiani, bersaglio numero sei.
Siamo dunque nel mirino, c´è da temere anche da noi attentati sanguinari e orrendi. «Il planning memo di Al Qaeda sembra una lista con ordini di precedenza degli obiettivi e delle azioni da programmare ed eseguire», dice l´esperto di terrorismo Ben Venzke. E fonti dei servizi segreti americano e tedesco ritengono il documento autentico. Agghiacciante è la teorizzazione del massacro. «La priorità ai bersagli umani» è un cardine della strategia del documento, che invita i militanti di Al Qaeda a «colpire senza più frontiere, a portare guerra e paura nelle terre degli infedeli». I bersagli nelle città dei miscredenti «sono a considerare una sorta di diplomazia militare: normalmente questo tipo di diplomazia viene scritta col sangue e decorata con membra umane e odore di polvere da sparo». Occorre scegliere i bersagli umani con precisione, continua il memorandum.
I bersagli religiosi non sono meno importanti, prosegue il documento con allusioni inquietanti se si pensa a Roma e agli altri centri della cristianità. Solo nella prima fase della lotta è opportuno risparmiarli, poi non più. «Colpire ebrei e cristiani è una scelta che mostra il valore religioso della nostra lotta, la rende purificante, le permette di seminare il terrore nei ranghi degli infedeli». Ebrei americani e israeliani, poi britannici e francesi, sono i primi obiettivi nel mondo ebraico. E tra i cristiani, gli italiani sono il bersaglio numero sei. La scelta del primo obiettivo è anche regionale: in Algeria bisogna colpire prima i francesi. L´ondata di attentati rafforzerà la causa dell´islam: «Dopo gli attentati contro gli italiani in Iraq, l´Italia ha deciso di non inviare altri soldati a Bagdad... e dopo quelli in Spagna il nuovo governo spagnolo ha deciso il ritiro». La lotta agli infedeli, avverte il piano segreto di Al Qaeda, poggia anche su obiettivi economici: il terrore «deve impedire la ripresa economica nel mondo degli infedeli, allontanare gli investimenti, indebolire i crociati e gli ebrei».
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