Da Corriere della Sera del 16/02/2004

Contro il candidato democratico

La «guerra sporca» dei nemici di Kerry

Dopo l’amante, spunta un dossier sulle lobby. Ma il senatore vince anche a Washington e in Nevada

di Ennio Caretto

WASHINGTON - E' l'ultimo coro elettorale democratico, il dibattito in tv dal Wisconsin, dove si voterà domani, dei cinque candidati ancora in lizza, John Kerry, John Edwards, Howard Dean, Dennis Kucinich e Al Sharpton. Forte dei trionfi dei caucus di Washington e del Nevada di sabato, dove ha ottenuto il 47 e il 63 per cento dei voti, Kerry si dichiara pronto alla guerra con Bush.

Una guerra non solo politica, avverte, ma di «dirty tricks», sporchi trucchi. E' una velata allusione al «Sexgate 2», lo scandalo della sua relazione di due anni - vera o presunta? non si sa - con una giovane ex stagista della Camera, Alex Polier. Il Sunday Telegraph ha svelato che la ragazza si è nascosta in Kenya col fidanzato, Yaron Schwartzman, per sottrarsi alla pubblicità: «Una storia molto più brutta di quanto non appaia». Kerry fissa la telecamera: «Ogni volta che la macchina delle calunnie repubblicana mi attaccherà - afferma - le risponderò colpo su colpo. Ho combattuto per la Patria tutta la vita, non mi tirerò indietro adesso».

La «macchina delle calunnie» è in marcia da una settimana. Ha cominciato con l'accusare il candidato, eroe della guerra del Vietnam, di connivenza politica nel '72 con l'attrice Jane Fonda considerata una traditrice - «Hanoi Jane» - per l'appoggio ai comunisti. Ha continuato facendo esplodere il «Sexgate 2» e inviando a 6 milioni di siti Internet un video che accusa il senatore di corruzione. E si prepara a sferrargli altri colpi bassi.

Ad aprire le ostilità è stato uno dei pochi veterani del Vietnam nemici di John Kerry. E' un ex berretto verde della Nord Carolina, Ted Sampley, che lo accusa di avere insabbiato le ricerche sui soldati dispersi nel Vietnam del Nord per aprire i rapporti diplomatici tra Washington e Hanoi. Per 179 dollari, Sampley ha acquistato «da uno sconosciuto» la ormai celebre foto del '70 di Kerry due file dietro a Jane Fonda a una dimostrazione pacifista, e l’ha distribuita su Internet e ai media.

L'attrice ha spiegato che non conosceva neppure il candidato, e un altro eroe del Vietnam, il senatore repubblicano John McCain, ha definito Sampley «uno degli uomini più spregevoli che io abbia mai incontrato». Ma un simpatizzante dell'ex berretto verde è andato avanti, diffondendo un fotomontaggio, di Kerry e della Fonda assieme.

Tra i nemici occulti di Kerry i democratici includono Matt Drudge, il padre del bollettino web Drudge Report , un repubblicano che ha denunciato il «Sexgate 2» e che a suo tempo denunciò il «Monicagate» di Clinton. Ma Drudge ha preso la notizia da anonimi siti Internet, e ne ha cercato la conferma coi gruppi neoconservatori. Alcuni democratici sospettano del gruppo Americani per la riforma delle tasse, guidato da Grover Norquist, un ex alunno dell'Università di Harvard che definisce i liberal «bolscevici» ed è legato a Ken Mehlman, il direttore della campagna elettorale di Bush. Norquist e Mehlman smentiscono.

Sono i nemici ufficiali, tuttavia, a fare più paura ai democratici: il mago elettorale del presidente, Karl Rove, e il capo del Consiglio nazionale repubblicano Ed Gillespie. Rove e Gillepsie hanno approvato il video che bolla Kerry come «un uomo privo di principi, al servizio delle lobbies». E hanno mobilitato le associazioni di destra come la Olin Foundation, e le star conservatrici dei media come la bionda Ann Coulter, perché demoliscano la credibilità del senatore. Al momento lavorano su un dossier di 95 pagine compilato dai repubblicani contro Kerry per le elezioni del '96 nel Massachusetts. Ma come ha commentato il Washington Post , non gli conviene superare certi limiti. Se si parla di lobbies, ha scritto il giornale, è bene ricordare che Kerry caldeggiò e Bush contrastò la riforma dei fondi elettorali; e che è Bush non Kerry a proteggere i grandi interessi industriali e finanziari.

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