Da Corriere della Sera del 12/02/2004

Nuova strage di reclute In due giorni in Iraq i morti sono oltre cento

Kamikaze lancia un’autobomba contro i giovani in coda I terroristi: «Abbiamo tanti martiri, solo Allah può contarli»

di Lorenzo Cremonesi

BAGDAD - E' guerra aperta ai volontari delle nuove forze di sicurezza irachene. Ieri mattina, per la seconda volta in due giorni consecutivi, un'altra autobomba ha fatto strage di giovani in attesa di essere reclutati. Alle 7.40 il veicolo kamikaze con oltre 200 chili di esplosivo si è gettato su circa 400 persone in coda presso la base del quartiere di Alawi, non lontano dalla stazione degli autobus nel cuore di Bagdad.

Un massacro. I primi bilanci riportano almeno 47 morti e una settantina di feriti. Ma le cifre dell'orrore potrebbero crescere. Sale così ad almeno 100 il numero dei decessi in due giorni. Martedì un'altra autobomba aveva causato almeno 53 morti e una sessantina di feriti tra la folla di ragazzi che speravano di essere assunti alla stazione di polizia a Iskandariya, 55 chilometri a sud della capitale.

L'obiettivo del terrorismo è chiaro: colpire chiunque collabori con le autorità americane. E soprattutto i volontari della nuova polizia e del corpo di difesa nazionali. «Negli ultimi giorni il numero di morti iracheni supera quello tra i militari americani», ha osservato nel pomeriggio un membro del Consiglio provvisorio iracheno. I comandi Usa puntano il dito contro il terrorismo di matrice islamica. Ieri a Bagdad è stato reso noto un documento, già parzialmente anticipato tre giorni fa dal New York Times , in cui si indica in un attivista di Al Qaeda, Abu Musab Al-Zarqawi, il massimo responsabile degli attentati nel Paese, finalizzati a scatenare la guerra civile. Un nuovo volantino di Ansar Al Islam, l'organizzazione locale legata a Osama Bin Laden, annuncia tra l'altro di «avere tanti di quegli aspiranti kamikaze pronti al martirio che solo Allah ne può conoscere il numero».

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