Da La Repubblica del 03/01/2004
Originale su http://www.repubblica.it/2004/a/sezioni/economia/redditi/poveri/poveri...

Stipendi che davano tranquillità ora impongono umilianti rinunce. Anche persone "normali" in fila per i pacchi della Caritas

Poveri con mille euro al mese è l'Italia che non ce la fa più

di Concita De Gregorio

ROMA - Questa è la storia di Adele, che ha gli occhi scuri e si vergogna a raccontarla. Non c'è una ragione per la vergogna che le abbassa lo sguardo mentre parla, non la sa spiegare. Adele ha 42 anni, fa la guida turistica a Roma, il marito è artigiano, hanno una figlia di diciassette anni. "Non so dire esattamente quando e perché sia successo, nella nostra vita non è cambiato niente, solo che di colpo siamo diventati poveri".

Poveri come? "Poveri da dover nascondere a nostra figlia che se le diamo qualche euro per uscire una sera di festa noi non si cena, caffellatte e basta, e poi non si compra l'olio e nemmeno il parmigiano. Poveri non come i poveri veri, certo, ma quest'estate lei è andata in campeggio e noi per darle quei pochi soldi siamo rimasti tutta l'estate a Roma, la macchina si è rotta e ripararla costa troppo, non si può usare più".

"A Natale - continua Adele - abbiamo investito tutto su una giacca da regalarle, e così io ne avevo vista una per me all'Oviesse, costava 29 euro un bel giaccone con questo freddo mi sarebbe proprio servito, ma non l'ho preso. Il telefonino non lo usa più non possiamo pagare la ricarica. Certo, per lei sarà un'umiliazione di fronte ai compagni di scuola. A volte ho anche paura, penso che questi ragazzi siano meno abituati di noi alle rinunce, e che potrebbero aver voglia di cercare i soldi in qualche altro modo, da qualche parte".

Poveri come i poveri veri no, ma poveri di colpo rispetto a ieri, poveri da non arrivare più alla fine del mese con quel poco che prima bastava e ora no. Ai servizi sociali di Roma si sono rivolti negli ultimi mesi quattro uomini, storie identiche: 45-50 anni, lavoro fisso, 7-800 euro al mese. Separati, hanno lasciato a mogli e figli la casa coniugale, danno loro qualche soldo e non hanno con che pagare un nuovo affitto. Dormono in macchina, sono entrati nel monitoraggio della "Sala operativa sociale" del Campidoglio. La mattina si svegliano, vanno al lavoro, passano a trovare i figli, vanno a mangiare un hamburger, poi di nuovo in macchina a dormire. Se li vedi in ufficio non te lo immagini, e comunque anche loro non lo dicono: si vergognano.

La Caritas e la Comunità di Sant'Egidio segnalano come a ricevere i pasti e i pacchi del martedì (olio, formaggio, cibi in scatola) ci siano ora anche persone diverse dai senza tetto abituali: gente che ha una casa, un lavoro, una famiglia ma non ha i soldi per mangiare fino alla fine del mese. Gente "normale" dicono alla fine di molte perifrasi perché è brutto, non si può dire "normale" suona offensivo per gli altri, però così ci si capisce in fretta: sono le "famiglie della classe media a reddito fisso" di cui parlava Prodi nell'intervista di ieri a Repubblica, le famiglie che non ce la fanno "a far quadrare i conti ogni mese" di cui parlava il presidente Ciampi l'altro ieri nel messaggio di fine anno. Le famiglie tipo dei rilevamenti dell'Istat - padre madre figlio - famiglie monoreddito, gli autoferrotranvieri di Milano che guadagnano 700 euro al mese, gli autisti dei servizi pubblici a contratto che ne prendono 800, i dipendenti comunali di prima nomina che ne prendono 1000. Se i figli poi sono due, e se il reddito è uno, e se l'affitto in una grande città non costa meno di 600 euro al mese ecco che coi 400 che restano - anche a guadagnarne mille - si fa molta fatica.

Questa è la storia di Franca, che ha 38 anni due figli a scuola e fa la spesa una volta al mese all'ipermercato. Lavora al nero per una sartoria di quelle "orlo rapido". Le mandano una trentina di pantaloni al giorno, le danno trenta centesimi per orlo, al negozio lo fanno pagare dieci euro. "La cosa che veramente non capisco è questa: prendevo seicento lire a orlo e ora sono trenta centesimi, va bene. Ma il negozio al cliente faceva pagare il lavoro diecimila, e ora dieci euro. Io non posso protestare, perché trovano subito un'altra che lo fa al posto mio. Però è così: i prezzi sono raddoppiati e gli stipendi no".

Prezzi in euro e stipendi in lire. Al consumo quel che costava 30 mila lire ora costa 30 euro, la conversione è rimasta valida solo per gli stipendi. Dice Prodi: "In dieci dei dodici paesi che hanno adottato l'euro non c'è stato aumento, in Italia è mancato il più elementare controllo sulla dinamica dei prezzi. Mi chiedo dove sia finito l'ufficio creato al ministero del Tesoro per impedire che il paese fosse abbandonato nelle mani dei profittatori". Negli altri paesi d'Europa si mangia un pasto completo, in un bistrot, con meno di dieci euro. Con 6 euro e 50 a menù fisso a Barcellona, con 8 a Parigi. Cos'è successo ai nostri prezzi, chi sono i profittatori?

Nei giorni in cui l'Istat segnalava una ripresa nella crescita delle retribuzioni rispetto all'inflazione Cesare Damiano, responsabile lavoro dei Ds, mostrava una rilevazione di cui pochi giornali e nessuna tv ha dato conto: oltre un terzo dei lavoratori dipendenti, in Italia, guadagna meno di mille euro al mese. "C'è una nuova questione salariale che riguarda milioni di famiglie, sia chi ha un lavoro stabile sia i giovani che entrano nel mercato del lavoro flessibile. Un'incertezza che rischia di portare all'esasperazione sociale". L'esasperazione sociale ammutoliva piazza San Giovanni il giorno della manifestazione per le pensioni, faceva dire a un sindacalista "c'è clima da vigilia di assalto ai forni". Perché non ci sono i soldi per arrivare a fine mese, si preoccupa Ciampi, crollano i consumi ordinari e crescono le spese di lusso: si allarga la forbice tra chi ha molto e chi ha poco, come in Sudamerica. Tra chi per Natale regala ai figli Porsche giocattolo e chi cena a caffellatte la sera.

Al pranzo di Natale della comunità di Sant'Egidio il sindaco di Roma si è intrattenuto a parlare con uno degli ospiti: fino a qualche tempo fa era dirigente di una società di automobili. I servizi sociali hanno preso in cura un impiegato che viveva con moglie e tre figli nella struttura alberghiera dove lavorava da anni. Licenziato in favore di manodopera più a buon mercato, ha perso lo stipendio e l'alloggio: ha quasi 50 anni, non trova altro lavoro. Il piano di recupero alimenti in scadenza (cibi ritirati dai supermercati a pochi giorni dalla data di scadenza) quando fu pensato dal Campidoglio era destinato ai nullatenenti. Ora si è deciso di dirottarne una parte sulle famiglie monoreddito in regime di semi-indigenza. Le parole della burocrazia sono orribili, il senso è chiaro: nuovi poveri, classe media. Nel paese che implode quella che era la piccola borghesia artigiana e impiegatizia si mette in coda per i pacchi della Caritas vergognandosi di sé, nascondendolo ai figli.

Giuseppe, 42 anni, contratto flessibile in un'azienda che ripara elettrodomestici, ha chiesto a una parrocchia della zona San Giovanni se dai vestiti destinati ai bambini africani poteva per favore prendere un giaccone per suo figlio, 12. "Io non posso più comprare i giornali ma leggo ancora quelli che trovo. Vedo che per i servizi pubblici ci sono meno soldi, in Finanziaria. Vedo che stanno per aumentare i prezzi delle sigarette, della birra. Peccato, erano una consolazione. Dei biglietti aerei non m'importa, non volo. Del rincaro dell'autostrada nemmeno, la macchina non la uso più. Però la benzina: come mai aumenta, ora che l'euro vale più del dollaro e il petrolio ci costa meno? Davvero. Chi ci guadagna, vorrei sapere, sulla benzina?".

Sullo stesso argomento

 
Cos'� ArchivioStampa?
Una finestra sul mondo della cultura, della politica, dell'economia e della scienza. Ogni giorno, una selezione di articoli comparsi sulla stampa italiana e internazionale. [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Notizie dal mondo
Notizie dal mondo
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0