Da La Repubblica del 21/11/2003
Originale su http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/esteri/sinagistan/pauraeuro/pa...

Tutto il continente si sente minacciato dai terroristi. La Grecia teme attentati in occasione delle Olimpiadi

Paura da Atene a Parigi l'Europa nel mirino

In Spagna una rete di sostegno agli estremisti In Francia protette sinagoghe e metropolitane

di Andrea Tarquini

BERLINO - Teste di cuoio e mezzi blindati a Place de laConcorde come alla Porta di Brandeburgo, gendarmi col mitra in pugno a Downing Street a Londra e a Lujzaplein a Bruxelles, strade sbarrate ovunque davanti alle ambasciate Usa, britanniche, israeliane. Consulti frenetici, squadriglie di Mirage francesi e Phantom tedeschi, di F18 spagnoli e Tornado britannici "ready for scramble", pronte al decollo su allarme per fermare aerei dirottati e salvare le città. L'Europa si sente in guerra, l'allarme rosso unisce i paesi che si erano opposti all'attacco contro l'Iraq e quelli che l'avevano appoggiato. "Sappiamo di essere anche noi nel mirino", avvertiva ieri il ministro dell'Interno tedesco Otto Schily. Vediamo la situazione paese per paese.

Già da metà novembre, Londra ha elevato il grado di allarme antiterrorismo, alzandolo da "allarme sostanziale" ad "allarme generale". Non si tratta di misure legate solo alla visita di Bush e ora alla strage di Istanbul. Secondo la stampa britannica l'intelligence teme tentativi d'infiltrazione di cellule di Al Qaeda o di organizzazioni ad essa legate provenienti dall'Algeria o da altri paesi nordafricani, per compiere attentati suicidi nel Regno Unito. The Times ha scritto che la soffiata sarebbe stata fornita a Scotland Yard da un terrorista mediorientale detenuto in un carcere di massima sicurezza. Da 15 a 20 kamikaze sarebbero già nel territorio britannico.

Se il migliore alleato dell'America teme il peggio, il paese-guida del fronte pacifista non tira sospiri di sollievo. "Anche noi tedeschi siamo nella zona di pericolo", ha ammonito Otto Schily riunendo a Jena ieri i ministri dell'Interno dei sedici Laender. Le minacce più immediate riguardano rappresentanze e istituzioni israeliane, ebraiche, americane, britanniche. Da ieri presidiate da forze di polizia ancor più ingenti. "Urge andare a tappe forzate verso un'organizzazione europea di sicurezza", chiede Schily. Tensione per la manifestazione anti-israeliana e antisemita degli estremisti islamici domani a Berlino, timore di attentati per il verdetto contro un terrorista di Al Qaeda, atteso per inizio dicembre ad Amburgo. Da alcuni giorni, la Luftwaffe può in teoria ricevere l'ordine di abbattere jet dirottati per salvare le città.

E' pronta al peggio anche la Francia, l'altra potenza pacifista dell'Europa occidentale. Già dalla primavera, oltre 800 militari dei corpi speciali fiancheggiano poliziotti e gendarmi. Il 17 novembre scorso, tredici presunti estremisti islamici sono stati arrestati. Vigilanza speciale nelle ampie comunità di immigrati, specie nordafricani. L'ambasciata americana, dietro Place de la Concorde, è cinta da un impressionante cordone di sicurezza. Parigi è pronta anche ad attacchi chimici e batteriologici: a fine ottobre un'azione del genere è stata simulata per esercitazione nella stazione "Invalides" del Métro. Massima allerta dell'Armée de l'air, l'aviazione, e batterie di missili difendono i 59 reattori nucleari.

In Spagna, sono in corso intanto indagini a tutto orizzonte dopo gli arresti delle ultime settimane. Due siriani sono detenuti, e sospettati di contatti con Taysir Aluni, il giornalista della tv araba Al Jazeera accusato di contatti con Al Qaeda per cui avrebbe costituito una cellula integralista a Granada.

Tornando più a nord, lo stato d'allerta è stato drasticamente rafforzato nelle ultime ore anche nel Belgio, che teme di essere bersaglio tre volte: paese occidentale, sede delle principali istituzioni dell'Unione europea e del comando della Nato. Bruxelles, ha detto ieri il ministro dell'Interno, Patrick Dewael, e le altre principali città, sono coinvolte nell'allerta rafforzata.

Particolari misure per sedi Ue e Nato, istituzioni ebraiche, ambasciate e consolati turchi, americani, britannici, israeliani e centrali atomiche. Mobilitati gli F16 in caso di minacce dal cielo.

Misure eccezionali da ieri pomeriggio anche in Grecia. La vigilanza è stata particolarmente rafforzata davanti alle rappresentanze americana, britannica, turca, israeliana. "Già da settimane", spiegano le autorità, "siamo in allarme in vista delle Olimpiadi dell'anno prossimo ad Atene". L'orribile paura è che i Giochi olimpici possano essere visti dai terroristi come un gigantesco bersaglio.

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