Da Corriere della Sera del 08/10/2003

E l’Fbi «pagava» Hamas «Volevamo scoprire come si finanzia il terrore»

di Ennio Caretto

WASHINGTON - Per due anni, nel ’98 e nel ’99, l’Fbi, la polizia federale americana, finanziò il gruppo palestinese Hamas tramite un intermediario nel Texas, per scoprire se il denaro fosse destinato ad attività terroristiche. Il giallo ebbe due grandi protagonisti. L’agente di Phoenix Kenneth Williams, lo stesso che nell’estate 2001 avviso invano i superiori che un gruppo di terroristi in America si stavano addestrando a pilotare aerei di linea (forse, se il monito fosse stato ascoltato, si sarebbe evitata la strage di Manhattan). E l’uomo d’affari Harry Ellen, ex collaboratore della Cia, il servizio segreto, di discendenza ebrea ma convertitosi all’Islam, che raccoglieva fondi per la Palestina.

L’incredibile storia è venuta alla luce ieri grazie all’agenzia di stampa Associated Press, che ha messo le mani sul dossier consegnato da Ellen al tribunale. L’operazione, ha raccontato l'intermediario, fu autorizzata dal ministro della Giustizia di Clinton, Janet Reno. Ma non portò a nessun risultato per due motivi: che all’uomo d’affari vennero date soltanto somme modeste, 3 mila dollari (o euro) al massimo; e che il gruppo palestinese le girò sempre in beneficenza, non all’acquisto di armi o all’organizzazione di attentati. In una testimonianza, Ellen ha riferito che l'Fbi nascose dei microfoni nella sua abitazione, nel suo ufficio e nella sua auto. E che lo mandò più volte a Gaza e in Cisgiordania, dove incontrò il leader palestinese Arafat.

L’agente Williams licenziò l’intermediario alla fine del '99, sospettando che la sua nuova compagna, cinese, fosse una spia. Per rappresaglia, Ellen lo trascinò in tribunale, accusandolo di avere tentato di spingere Hamas a compiere attentati. «So che altri intermediari dell’Fbi hanno offerto ad Hamas somme superiori alle mie», disse. Williams si difese, spiegando che l'Fbi doveva accertare quali associazioni caritatevoli americane fossero legate al gruppo palestinese, e che impiego Hamas facesse dei loro contributi. La causa si concluse con l'assoluzione di Williams, e venne tenuta segreta. Sandy Berger, l'ex consigliere della Sicurezza della Casa Bianca, ha dichiarato di non esserne stato al corrente. Il servizio segreto israeliano ha invece ammesso di averla seguita con attenzione.

Secondo l'Fbi, le manovre di Williams e di Ellen non danneggiarono i negoziati di pace di Clinton con Arafat e con il premier israeliano Barak, che naufragarono nel 2000 dopo che l’accordo pareva ormai molto vicino. Ma l'amministrazione Bush ha proclamato di recente che le attività benefiche di Hamas nascondono una stretta collaborazione con i terroristi. Ellen, che negli Anni Settanta lavorò per la Cia in America Latina e in Cina, ha assicurato: «Non avrei mai fatto nulla per danneggiare israeliani né palestinesi».

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