Da Corriere della Sera del 30/10/2003

La battaglia di Ofena

di Aldo Cazzullo

ROMA - Decretata la crocifissione, Pilato com’è noto se ne disinteressò. Anni dopo, in Italia, per il crocifisso di Ofena non è stato altrettanto semplice. Le mamme con lo striscione «giù le mani dalla croce». I religiosi e i politici da Rauti a Bertinotti schierati a difesa, tranne i raeliani e Titti De Simone. Le agenzie di stampa che informano: «Ore 8 e 30, i figli di Adel Smith regolarmente a scuola». E i veri protagonisti. Il giudice barricato in ufficio a computare l’art.18 del regio decreto 30 aprile 1924 n.965. Il preside che si arrangia. E l’ufficiale giudiziario, una donna, che rifiuta di toccare il crocifisso. Ignaro di tutto.

La Storia non ha nascondigli. Neppure Ofena. Almeno da quando nel borgo di pietra sulle montagne d’Abruzzo è arrivato Adel Smith. Italia in miniatura, sintesi della commedia umana, Ofena ieri ha trovato la sua eroina. Rita Lo Muto, ufficiale giudiziario.

La folla di mamme, credenti, curiosi era pronta a fare muro davanti alla scuola, per impedirle di entrare. Lei ha fatto sapere: no, il crocifisso no. Obiezione di coscienza, come per l'aborto. «Una chiara testimonianza di fede cattolica» commenta prontamente l' Osservatore Romano, in edicola poche ore dopo il gran rifiuto. Deve intervenire il superiore, Domenica Pezzetto. Consultazioni con il preside Angelo Recina e il sovrintendente regionale Dino Santilli. Ricerca alibi. Escamotage: l'ordinanza non è chiara; non precisa chi deve staccare il crocifisso, né chi deve custodirlo. Non se ne fa niente. Dica il giudice come procedere. Prime reazioni: la Provincia di Treviso commissiona 90 croci per le scuole che ne fossero sprovviste. Viviana Beccalossi vicepresidente della Regione Lombardia: «Appendiamo in classe anche il tricolore!».

All'Aquila, il giudice Mario Montanaro studia il da farsi. Il giure lo appassiona. La motivazione dell'ordinanza muove dalla legge Casati (1859). Ci sarebbero i regolamenti che la rendono esecutiva e prevedono il crocifisso (1924 e 1928). Ma poi c'è la revisione (1984) dei Patti Lateranensi (1929). E la legge di attuazione della revisione (1995). Che consente di superare l'art.1 dello Statuto albertino (1848) che indicava nel cattolicesimo la religione di Stato. Come confermato dalla sentenza n. 438 della Cassazione (2000). L'on. Mario Palombo di An semplifica: «Anche per i magistrati occorrono test psicofisici e attitudinali». La cosa è seria: «I moderni mezzi diagnostici della psicologia e della medicina consentono così di arruolare gli elementi più equilibrati e affidabili». Adel Smith annuncia di aver ricevuto minacce di morte.

A Ofena la scuola è assediata. La bidella tenta di chiudere a doppia mandata ma la chiave si spezza; assalto dei fotografi che da giorni marcano stretto il crocifisso; intervento delle forze dell'ordine. La rinuncia dell'ufficiale giudiziario è interpretata come un segno divino. «Se la croce sarà rimossa - informano i genitori - ne metteremo un'altra. E se toglieranno anche quella terremo i bambini a casa». Allarme al tribunale dell'Aquila: voci incontrollate danno in arrivo gli ispettori del Guardasigilli ing. Castelli. Mons. Negri annuncia una proposta di mediazione: «Appendiamo in classe pure il nome di Allah».

Se ne parla anche altrove. Interviene il Papa. Fini alla Camera giudica l'ordinanza sconcertante. Bossi: «Fini è stato sfortunato». Fuori dalla scuola c'è mezzo paese, ogni passante è accolto con ostilità, potrebbe essere un altro ufficiale giudiziario. Manca solo il parroco, molto criticato dal vicesindaco: «Abita a cento metri da qui e non l'abbiamo mai visto, non dovrebbe essere in prima fila a difendere la Croce?». Il sindaco del vicino comune di Pianella comunica che a Natale regalerà a ogni cittadino un crocifisso. Adel Smith attraverso il suo avvocato accoglie la mediazione di mons. Negri: il crocifisso potrà restare, ma accanto a una sura del Corano. La Regione Abruzzo: «Dateci anche il crocifisso del Giubileo ritrovato dal Tg2 in una discarica!».

Oggi si ricomincia. Atteso un picchetto di fedeli, ognuno con una croce in mano. L'avvocato di Adel Smith annuncia a sua volta di aver ricevuto minacce di morte. I sindaci di Arsita, Castilenti, Castiglione Messer Raimondo e Bisenti aderiscono alla campagna del crocifisso per tutti. L'Udc lo vorrebbe anche nei locali della Regione Piemonte. Le agenzie di stampa riferiscono di un allarme al tribunale dell'Aquila: voci incontrollate danno in arrivo il Gabibbo. La bidella commenta: «E' stata una giornata diversa dal solito». Chiusi in casa, il giudice, l'ufficiale giudiziario e il preside studiano come venirne fuori. Non è certo che nemmeno Pilato se ne sia davvero lavato le mani.

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