Da Il Mattino del 24/07/2003
Originale su http://ilmattino.caltanet.it/hermes/20030724/NAZIONALE/20/GIRO1.htm

Intorno al raìs si fa il vuoto

di Vittorio Dell'Uva

Il raìs, che non disponeva della corazza delle armi di distruzione di massa, è nudo come un delinquente comune. E come tale vulnerabile anche agli occhi di quanti hanno a lungo teso la mano godendo dei privilegi destinati ai coristi in divisa d’ordinanza del consenso.

Qualcuno anche nella top-ten del regime si è rapidamente defilato cercando nella cattura un salvacondotto che mettesse al riparo. Ispirato dalla versione irachena del «tengo famiglia» e de «la salute non troppo mi aiuta», Tareq Aziz, il «miope dal volto umano» che pure del regime era stato il numero due si è impegnato tra i primi a imboccare la strada che deve averlo portato da qualche parte in America. Altri, ancora di più, si sono dati da fare. Abed Hamoud Al Tikriti, da buon segretario del raìs conosceva molti segreti che sta regolarmente spiattellando ai funzionari della Cia. Serviva vivo e vivo resterà per qualche dossier conservato nella sua ventiquattro ore che pare portasse sempre con sè come una preziosa polizza assicurativa. Nè sono mancati i «volontari» che hanno cercato disperatamente di farsi arrestare e che da buone scartine sono state scartate. Alì il comico, il ministro della Informazione in grado di negare l’evidenza nei giorni dell’assedio di Baghdad ha subìto come una umiliazione la libertà che gli hanno lasciato e che deve avergli consentito di raggiungere un appartamentino da borghese negli Emirati. Washington, ridendo di lui che credeva di essere un big del regime, nemmeno lo ha inserito nel mazzo di 55 carte dei ricercati.

Da quel mazzo, di carte ne sarebbero state estratte al momento 37. Non tutte naturalmente hanno uguale valore. Ma la morte di Uday, l’asso di cuori dell’ultino Risiko iracheno e di suo fratello Qusay, l’asso di fiori, rende sempre più probabile il momento del poker che Bush insegue per darsi ragione nel momento in cui corre sempre più voce al Congresso che abbia basato la sua campagna bellica sulla bugia. Il successo, che può essere una coperta che tutto legittima, dovrà passare adesso attraverso la cattura di Yassin Ramadan che dell’Iraq fu vice presidente e la cui figlia è stata messa sotto chiave nella marcia di avvicinamento al suo rifugio. Poi, tra tradimenti che si annunciano nel consolidamento dell’8 settembre iracheno, dovrebbe toccare a un paio di governatori e ad altrettanti esponenti di prestigio del partito Baath. I «colonnelli» del regime ancora ricercati sarebbero diciotto, tra cui Alì il chimico che usò i gas per sterminare i curdi quando le guerre «umanitarie» e «preventive» non erano state ancora inventate. Assieme a Saddam, il boss dei boss, può già considerarsi un condannato a morte.

Sullo stesso argomento

Articoli in archivio

Un testimone e un'ex spia raccontano: agenti dei servizi imponevano all'imputato Graner le violenze contro i detenuti
'L'intelligence ordinava le torture' svolta nel processo-Abu Ghraib
di Carlo Bonini su La Repubblica del 14/01/2005
 
Cos'� ArchivioStampa?
Una finestra sul mondo della cultura, della politica, dell'economia e della scienza. Ogni giorno, una selezione di articoli comparsi sulla stampa italiana e internazionale. [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Notizie dal mondo
Notizie dal mondo
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0