Da Corriere della Sera del 11/07/2003

«Le truppe francesi pronte a partecipare a una forza di pace Onu»

di Massimo Nava

PARIGI - Con il crescere delle difficoltà nella gestione del dopoguerra (e dei costi, come ha fatto sapere Donald Rumsfeld), gli Usa cercano di dividere prezzo e rischi dell'intervento dell'Iraq. Si moltiplicano contatti discreti per far rientrare nel gioco la Francia, con una presenza militare che apra anche le porte alle imprese francesi interessate alla ricostruzione. Per Parigi, la questione «non è ancora d'attualità», ma le condizioni per un cambio d'atteggiamento sarebbero già state discusse: calendario della transizione politica, rafforzamento del ruolo dell'Onu, trasparenza finanziaria e contratti delle imprese francesi.
Secondo un rapporto dell'ambasciatore francese Levitte, finito sulle colonne del Canard , «gli americani prima o poi chiederanno alla Francia di contribuire alla stabilizzazione dell'Iraq».
Il ministro degli Esteri, Dominique de Villepin, in un'intervista, fa sapere che la partecipazione a un'operazione militare è ipotizzabile solo in presenza di un mandato dell'Onu. Altrimenti sarebbe «incoerente», non avendo la Francia sostenuto la guerra e avendo proposto una soluzione alternativa e pacifica.
Occorre, secondo il Quai d'Orsay, «una forza di pace delle Nazioni Unite, basata su un mandato del Consiglio di Sicurezza, con il sostegno della comunità internazionale». Traspaiono scetticismo per come stanno andando le cose in Iraq («vincere la guerra è una cosa che un Paese può fare da solo, ma vincere la pace è molto più difficile») e difesa delle posizioni. «Il problema non è fra Francia e Stati Uniti, ma di sapere in quale mondo vogliamo vivere. Durante la crisi, la Francia ha agito con il sostegno della maggioranza degli Stati e l'immensa maggioranza dei popoli. Andare fino in fondo nei propri principi è qualche volta necessario. Fa parte degli appuntamenti con la Storia».
Per de Villepin, è «essenziale restaurare la piena sovranità irachena» e accelerare il processo politico che conduca alla «formazione di un governo legittimo».
Nel linguaggio della diplomazia francese, l'intervento americano è «un'occupazione», considerata illegittima. Con lo svelarsi di menzogne per giustificare la guerra e di ammissioni imbarazzate, la Francia ha buon gioco a pretendere il rispetto delle proprie posizioni, ricordando a Washington (parole di de Villepin) che la diplomazia francese «non si è mai abbandonata al gioco degli attacchi personali». «In Iraq non erano in gioco soltanto guerra e pace, ma anche regole su cui deve essere fondato l'ordine internazionale. L'intervento preventivo non può essere una regola». La Francia, tuttavia, si prepara al «business is business», come ha detto François Dopffer, ex ambasciatore e capo della missione per la ricostruzione irachena : «Un affare che necessita della cooperazione di tutti». Nel dilemma fra principi e affari, Parigi tiene d'occhio crisi iraniana e rischi di destabilizzazione del Golfo. Le divergenze con Washington non mancano e per questo la Francia persegue una forte ripresa del ruolo dell'Onu.
«Ripulire» il campo di battaglia dopo i bombardamenti, è compito ricorrente per Europa e Nazioni Unite. Dopo Kosovo e Afghanistan, potrebbe essere la volta anche dell'Iraq.

Sullo stesso argomento

Articoli in archivio

Un testimone e un'ex spia raccontano: agenti dei servizi imponevano all'imputato Graner le violenze contro i detenuti
'L'intelligence ordinava le torture' svolta nel processo-Abu Ghraib
di Carlo Bonini su La Repubblica del 14/01/2005
 
Cos'� ArchivioStampa?
Una finestra sul mondo della cultura, della politica, dell'economia e della scienza. Ogni giorno, una selezione di articoli comparsi sulla stampa italiana e internazionale. [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Notizie dal mondo
Notizie dal mondo
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0