Da Corriere della Sera del 22/05/2003

Al Qaeda promette «un altro 11 settembre»

Parla il vice di Osama: «Colpiremo». La replica di Bush: «Abbiamo ucciso o catturato metà dei loro capi»

di Ennio Caretto

WASHINGTON - Lo spettro di un altro 11 settembre si alza sull'America e sull'Arabia Saudita. Lo evocano Riad, che svela di avere sventato un attentato analogo a quello delle Torri Gemelle con l'arresto di tre terroristi marocchini, e la tv Al Jazira , che trasmette un audio di Ayman Al Zawahiri, il vice di Osama Bin Laden, che annuncia massicci attentati e incita alla guerra santa soprattutto contro gli americani e gli ebrei. Dalla tragedia di New York 21 mesi fa, la minaccia del terrorismo non è mai stata così concreta, ed è emergenza dal Golfo Persico al Medio Oriente, l'Europa, gli Usa. In un discorso alla Guardia costiera, Bush reagisce dichiarando che «quasi la metà dei leader di Al Qaeda è stata catturata o uccisa» e promettendo «che continueremo a lottare finché il mondo non sarà più in pericolo». Washington rilancia le accuse all’Iran di ospitare alcuni capi del terrorismo.


IL MESSAGGIO - L’audio di Al Zawahiri, una dozzina di minuti ridotti a tre e mezzo da Al Jazira , è una dichiarazione di guerra a tutto l'Occidente. Il vice di Bin Laden, di cui si era persa ogni traccia, invoca il bis delle Torri Gemelle. «I crociati e gli ebrei - sibila - capiscono soltanto le bare, i grattacieli che bruciano e l'economia a pezzi. Musulmani, siate forti, attaccate le missioni americane, australiane, inglesi, norvegesi, gli assassini dei fratelli iracheni. Trasformate la terra sotto i loro piedi in un inferno. Ricordate i diciannove fratelli che attaccarono l'America con gli aeroplani a New York e Washington, sputando su di loro». La vendetta dell'Iraq, prosegue Al Zawahiri, sarà rapida: «A Dio piacendo, i prossimi giorni vi porteranno notizie che vi rallegreranno il cuore».


L'AUDIO - Secondo gli esperti è autentico ma non recente, risale all'inizio del conflitto iracheno o addirittura a poco prima. Parla infatti dell'Iraq come se fosse ancora in guerra, e include tra «i crociati» la Norvegia che operò solo in Afghanistan. La denuncia degli alleati arabi degli Stati Uniti non ne rispecchia sempre il ruolo nel corso dei combattimenti: Al Zawahiri, che si scaglia contro il Qatar, il Bahrain, l'Egitto e la Giordania, cita a esempio «aerei in volo dall'Arabia Saudita» (non ce ne furono). L'audio infine non fa cenno agli ultimi attentati a Casablanca e a Riad con oltre 75 morti.


I SAUDITI - Lunedì scorso i servizi del regno, hanno arrestato all'aeroporto di Gedda, al momento di salire sull'aereo, tre individui sospetti, che risultano essere tutti membri di Al Qaeda, di cui uno iscritto alla lista dei più ricercati. Hanno in tasca coltelli e messaggi con le ultime volontà. Il loro obbiettivo sarebbe stato il grattacielo della National Commercial Bank di Gedda. L'ambasciatore saudita a Washington, il principe Bandar, ammette che se i tre non fossero stati fermati avrebbero dirottato l'aereo, colpito il grattacielo e causato una strage. Una ricostruzione drammatica smentita però qualche ora più tardi. George Tenet, il direttore della Cia, vola a Riad. Per lui, il video di Al Zawahiri è la conferma che Al Qaeda scatenerà un’offensiva terrorista globale coi kamikaze.


BUSH - Nel discorso alla Guardia costiera ignora l'audio di Al Zawahiri e l'attentato sventato a Gedda ma cita quelli di Riad e Casablanca. Proclama che «i terroristi verranno inseguiti in ogni oscuro angolo della terra» e assicurati alla giustizia. Ricorda le vittorie in Afghanistan e Iraq e le misure di sicurezza adottate in tutto il mondo. «Noi non cerchiamo di espandere i nostri confini, ma il regno della libertà» conclude tra gli applausi. «Noi siamo la nazione che liberò i campi di concentramento e interi continenti». Il presidente appare sereno, ma l'America, dove è scattato l'allarme arancione per i civili, uno meno del massimo, e delta per i militari, il massimo, vive nell'incubo il ponte del Memorial Day, la festa dei caduti. Teme attentati ai suoi monumenti e ai campi sportivi, tanto che non esclude di rinviare la 500 miglia di Indianapolis e che simula una strage allo stadio di Miami. Washington è presidiata dai missili e gli aerei e i passeggeri della metropolitana sono invitati a denunciare «attività sospette».

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