Da La Repubblica del 22/05/2003
Originale su http://www.repubblica.it/online/esteri/terroallarme/allam/allam.html

Osama Bin Laden voleva concentrare gli attacchi sull'Arabia Saudita ma ha vinto la tesi del vice egiziano Al Zawahri: colpire ovunque

I nuovi strateghi della guerra santa

Il manifesto: "Il terrore diventerà globale"

di Magdi Allam

GLI OLTRANZISTI di Al Qaeda hanno vinto. Si sono imposti a suon di sanguinosi attentati con l'impiego massiccio dei kamikaze islamici. Gli uomini-bomba che anelano al Paradiso di Allah e seminano il terrore ai quattro angoli della terra. Il loro leader spirituale e ideologico è l'egiziano Ayman Al Zawahri. Lo stratega militare è il connazionale Saif Al Adel. Entrambi sono dirigenti della fazione militarista della Jihad islamica che nel 1998 strinse un'alleanza con Osama Bin Laden, dando vita al "Fronte internazionale islamico per la Guerra santa contro gli ebrei e i crociati". Di fatto questa massiccia offensiva terroristica segna una svolta cruciale in seno a Al Qaeda. E' un colpo di mano ad opera della leadership egiziana della Jihad islamica. Che in qualche modo costringe Bin Laden a riesaminare la strategia e le tattiche finora perseguite.

Il manifesto della nuova Al Qaeda è riassunto nel preambolo del discorso di Al Zawahri, diffuso ieri da Al Jazeera ma registrato prima o durante la guerra in Iraq: "Le proteste e le manifestazioni non sono di alcuna utilità. I crociati e gli ebrei non conoscono che il linguaggio della morte del bagno di sangue. Si convincono solo di fronte alle bare volanti, agli interessi distrutti, alle torri in fiamme e al crollo delle economie". La parola d'ordine è inequivocabile: "L'unica cosa che vi servirà è imbracciare le armi e colpire i vostri nemici, gli americani e gli ebrei. O musulmani, cacciate questi criminali dai vostri paesi".

C'è un passaggio nel discorso di Al Zawahri che ci riguarda direttamente, laddove sottolinea la presenza di cellule combattenti di Al Qaeda anche a casa nostra: "I mujahidin in Palestina, Afghanistan, Cecenia e perfino nel cuore dell'America e dell'Occidente stanno facendo assaporare ogni forma di morte ai crociati. I prossimi giorni vi riveleranno delle notizie che rallegreranno i vostri cuori. A Dio piacendo".

Quest'ultimo passaggio è importante perché conferma che Al Qaeda aveva scommesso su Saddam Hussein; sulla partecipazione degli iracheni alla Jihad, la Guerra santa, contro gli americani; sulla rivolta dei popoli arabi in concomitanza con lo scoppio della guerra. I fatti hanno smentito clamorosamente queste aspettative.

Ecco perché questa offensiva terroristica è una reazione estremamente violenta all'esito deludente, dal punto di vista di Al Qaeda, della guerra. Agli occhi di Bin Laden e di Al Zawahri le immagini degli iracheni che abbattono le statue di Saddam, dei marines che entrano a Bagdad grazie alla resa dei generali della Guardia Repubblicana, devono aver provocato in loro un trauma.

Per riprendersi serviva una controffensiva poderosa e sconvolgente. Così è stato. Per la prima volta dall'11 settembre 2001 si è vista la discesa in campo di decine di aspiranti "martiri", colpendo congiuntamente e contemporaneamente obiettivi civili ebrei e occidentali. Si tratta di una poderosa reazione a uno scacco subito in Iraq per affermare all'intero mondo islamico che Al Qaeda è tutt'altro che sconfitta.

La nuova strategia di Al Qaeda fa perno sui kamikaze, sulla contemporanea mobilitazione dei militanti autoctoni nei vari fronti della Jihad nel mondo, sulla scelta di obiettivi relativamente facili da colpire. In passato i tentativi di compiere degli attentati in Marocco venivano affidati a elementi provenienti dall'estero, dalla Francia o direttamente dall'Afghanistan.

La strage multipla di Casablanca del 16 maggio è stata invece perpetrata da ben 14 kamikaze marocchini. Tutti giovanissimi, tra i 18 e i 22 anni. Le loro teste decapitate e dilaniate dall'esplosione giacciono in un ospedale cittadino. I medici legali hanno potuto accertare che erano tutti a digiuno. Si erano rasati i capelli e la barba. Indossavano delle tute e delle scarpe da ginnastica. Ma, a differenza di quanto è stato finora raccontato, non si è trattato affatto di un fulmine a ciel sereno.

Da anni il radicalismo islamico covava nelle bidonville di Casablanca. Da tempo si sapeva che le sigle più famigerate e temute, "Al Salafiya Al Jihadiya" (Il fondamentalismo per la Guerra santa), "Al Sirat Al Mustaqim" (La retta via), "Al Takfir wal Hijra" (Anatema e esodo), avevano messo radici tra i giovani disperati per mancanza di lavoro, di alloggio e di prospettive. Soltanto ora si ha il coraggio di ammettere la verità. L'ha fatto il settimanale Al Ahdass: "Il venerdì precedente la strage, in alcune moschee di Casablanca sono stati diffusi dei volantini in cui si leggeva: 'E' lecito uccidere i kuffar, gli infedeli. E' lecito ucciderli di giorno e di notte. Senza alcun preavviso. Anche se l'azione dovesse condurre alla morte delle loro donne e dei loro figli'".

Inoltre, a testimonianza del radicamento delle cellule terroristiche sul territorio, il volantino proseguiva: "Dovete obbedire all'emiro (guida religiosa e politica, ndr) scelto dalla comunità islamica. Chiunque egli sia. Non è necessario che l'emiro che annuncia la Guerra santa sia visibile. E' sufficiente che sia lui a dare l'ordine". Si deduce che si parla di cellule clandestine, i cui capi sono sconosciuti. Ma che sono a tal punto potenti da poter manifestare i loro proclami di morte pubblicamente nelle moschee, nel momento di maggior affollamento durante la preghiera collettiva del venerdì.

Proprio la micidiale offensiva terroristica in Marocco conferma la nuova strategia, più efferata e globalista, della strategia di Al Qaeda. Mentre Bin Laden preferirebbe concentrarsi sull'Arabia Saudita, la più sacra delle terre dell'islam e il più ricco paese petrolifero, Al Zawahri è sempre stato fautore di una diversificazione degli attacchi. Oggi Al Zawahri è riuscito a imporsi. E' lui il vero leader operativo. Ciò indica che probabilmente questa strategia proseguirà con nuovi attentati ovunque nel mondo. La scelta degli obiettivi sarà affidata alle capacità e alla scelta dei tempi decisa dalle singole cellule. Lo scenario è raccapricciante: centinaia di cellule che hanno avuto l'ordine di massacrare gli "infedeli" ma che godono di una totale autonomia operativa. Ecco perché la nuova Al Qaeda fa ancora più paura.

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