Da RaiNews24 del 27/03/2006
Originale su http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsID=60665
Afghanistan: potrebbe essere liberato l'apostata Abdur Rahman
Il giudice: istruttoria viziata, da rifare
Kabul - Un nuovo spiraglio si e' aperto per la vita di Abdur Rahman, l'afghano che rischia la condanna a morte per essersi convertito al cristianesimo. Il giudice incaricato del caso ha rinviato gli atti alla procura, affermando che l'istruttoria e' viziata da irregolarita' ed e' da rifare. L'uomo, ha annunciato la Corte suprema, dovra' anche essere sottoposto a perizia psichiatrica.
"Questo caso, per via di alcuni vizi e difetti sia tecnici sia giuridici, e' stato rinviato all'ufficio della pubblica accusa", ha detto il giudice Ansarullah Mawlavizada. Il magistrato non ha precisato in cosa consistano queste irregolarita' dell'istruttoria, ne' se la trasmissione del fascicolo alla procura comportera' un rinvio del processo, previsto per i prossimi giorni.
Spettera' ora alla procura decidere se insistere nell'accusa di apostasia, punita con la morte dalla legge afghana - che e' un misto di sharia islamica e codice civile - o lasciarla cadere.
La vicenda è diventata un caso per il governo di Karzai, stretto fra le crescenti pressioni degli alleati e protettori occidentali, che invocano il rispetto della liberta' religiosa, e quelle dei religiosi islamici conservatori, nonche' della piazza, che chiede l'applicazione della sharia e la morte dell' apostata. Oggi centinaia di persone, in maggioranza mullah e studenti delle scuole coraniche, sono scese in piazza, a Mazar-e-Sharif, in Afghanistan settentrionale, per protestare contro la possibile liberazione di Abdul Rahman, il musulmano convertito al cristianesimo.
Ieri, per la prima volta, si e' levata una voce a favore di Rahman: in un editoriale ispirato piu' alle ragioni del realismo politico che ai principi dei diritti umani, il giornale afghano Outlook ha chiesto la sua liberazione.
Con il terrorismo da combattere e il Paese da ricostruire "e' saggio mettersi contro l'intera comunita' internazionale?.. L' Afghanistan non puo' vivere ancora nell'isolamento internazionale", ha scritto il giornale, dopo gli appelli dagli Usa, dalla Ue, dal papa Benedetto XVI.
Negli ultimi giorni si sono moltiplicate le fonti che prefigurano la liberazione dell'imputato, arrestato tre settimane fa a Kabul dopo essere stato denunciato dalla ex moglie come apostata, a quanto pare dopo un litigio che coinvolgeva le figlie.
Per ora sembra che le autorita' afghane siano ancora alla ricerca di una via d'uscita che salvi le apparenze, e questa potrebbe essere data da una dichiarazione di infermita' mentale di Rahman. Il portavoce della Corte suprema, Wakil Omari, che gia' mercoledi' scorso aveva preannunciato questa mossa, ha ribadito che le condizioni mentali dell'imputato saranno esaminate. "I suoi familiari dicono che Abdur Rahman non e' in possesso di tutte le sue facolta' mentali, che e' matto. Lui stesso dice di udire 'strane voci nella sua testa'. Abbiamo rinviato il suo fascicolo al procuratore generale per un'inchiesta approfondita". E successivamente uno dei procuratori incaricati dell' istruttoria, Zemarrai, ha annunciato che Rahman "sara' sottoposto a esame medico per il fattore mentale di cui si e' parlato".
"Questo caso, per via di alcuni vizi e difetti sia tecnici sia giuridici, e' stato rinviato all'ufficio della pubblica accusa", ha detto il giudice Ansarullah Mawlavizada. Il magistrato non ha precisato in cosa consistano queste irregolarita' dell'istruttoria, ne' se la trasmissione del fascicolo alla procura comportera' un rinvio del processo, previsto per i prossimi giorni.
Spettera' ora alla procura decidere se insistere nell'accusa di apostasia, punita con la morte dalla legge afghana - che e' un misto di sharia islamica e codice civile - o lasciarla cadere.
La vicenda è diventata un caso per il governo di Karzai, stretto fra le crescenti pressioni degli alleati e protettori occidentali, che invocano il rispetto della liberta' religiosa, e quelle dei religiosi islamici conservatori, nonche' della piazza, che chiede l'applicazione della sharia e la morte dell' apostata. Oggi centinaia di persone, in maggioranza mullah e studenti delle scuole coraniche, sono scese in piazza, a Mazar-e-Sharif, in Afghanistan settentrionale, per protestare contro la possibile liberazione di Abdul Rahman, il musulmano convertito al cristianesimo.
Ieri, per la prima volta, si e' levata una voce a favore di Rahman: in un editoriale ispirato piu' alle ragioni del realismo politico che ai principi dei diritti umani, il giornale afghano Outlook ha chiesto la sua liberazione.
Con il terrorismo da combattere e il Paese da ricostruire "e' saggio mettersi contro l'intera comunita' internazionale?.. L' Afghanistan non puo' vivere ancora nell'isolamento internazionale", ha scritto il giornale, dopo gli appelli dagli Usa, dalla Ue, dal papa Benedetto XVI.
Negli ultimi giorni si sono moltiplicate le fonti che prefigurano la liberazione dell'imputato, arrestato tre settimane fa a Kabul dopo essere stato denunciato dalla ex moglie come apostata, a quanto pare dopo un litigio che coinvolgeva le figlie.
Per ora sembra che le autorita' afghane siano ancora alla ricerca di una via d'uscita che salvi le apparenze, e questa potrebbe essere data da una dichiarazione di infermita' mentale di Rahman. Il portavoce della Corte suprema, Wakil Omari, che gia' mercoledi' scorso aveva preannunciato questa mossa, ha ribadito che le condizioni mentali dell'imputato saranno esaminate. "I suoi familiari dicono che Abdur Rahman non e' in possesso di tutte le sue facolta' mentali, che e' matto. Lui stesso dice di udire 'strane voci nella sua testa'. Abbiamo rinviato il suo fascicolo al procuratore generale per un'inchiesta approfondita". E successivamente uno dei procuratori incaricati dell' istruttoria, Zemarrai, ha annunciato che Rahman "sara' sottoposto a esame medico per il fattore mentale di cui si e' parlato".
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