Da Ansa del 02/08/2006
Cina: pena di morte per dirigente petrolifero
Corruzione probabile trasformazione pena capitale in carcere a vita
PECHINO, In Cina e' stato condannato a morte l'ex presidente di una compagnia petrolifera accusato di corruzione e appropriazione indebita.
Li Rongzing, secondo l'accusa, ha usato la sua carica di presidente della Sinopec, dello Shengli Oilfield Daming Group, che gestisce il secondo giacimento petrolifero del Paese, per impossessarsi in quasi dieci anni (dal 1994 al 2003) di quasi 37 milioni di yuan (3,85 milioni di euro circa) attraverso un sistema che prevedeva una gamma di iniziative illegali, compresi prezzi immobiliari gonfiati. Li e' stato giudicato colpevole anche di aver preso tangenti.
L'ex dirigente e' stato condannato da un tribunale di Taian ma la sua esecuzione e' stata sospesa per due anni. Le sentenze capitali sospese in Cina vengono normalmente commutate in carcere a vita.
In Cina sono quasi 70 i crimini che la legge punisce con la morte, fra i quali alcuni non sono legati a violenza, fra cui corruzione e crimini finanziari.
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