Da La Nuova Ecologia del 20/04/2006
Originale su http://www.lanuovaecologia.it/speciale/no_war/5719.php
Uranio impoverito: senza casa né vergogna
Sfrattata dal ministero della Difesa la vedova di un militare morto dopo le missioni in Kosovo. «Mi hanno buttata via in tutta fretta, ma per avere l'indennità per l'uranio impoverito»
Non finiscono le sofferenze e le frustrazioni per i parenti delle vittime della sindrome dei Balcani. «Per la casa hanno fatto in fretta a decidere lo sfratto, per riconoscere che mio marito ha dato la vita per l'esercito ci vogliono anni» lo ha detto F.L., moglie di un maresciallo meccanico di artiglieria esposto ad uranio impoverito e deceduto due anni fa per tumore al pancreas, alla quale il ministero della difesa ha intimato di lasciare in breve tempo la casa in cui vive con i figli.
La signora, che chiede siano usate solo le iniziali a tutela dell'identità dei minori della sua famiglia, ha avviato la richiesto per il riconoscimento della causa di servizio per la morte del coniuge. Il maresciallo capo A.F., riporta oggi "QN", ha compiuto tre missioni nei Balcani, ricevendone dalla Nato due encomi per gli otto mesi passati in Kosovo.
Le missioni all'estero cui ha partecipato - spiega la moglie - erano andate dal Natale del 1991 al 12 aprile 1992, quindi dal 15 dicembre 1999 al 31 marzo 2000 e sucessivamente dall'11 settembre 2002 ai primi giorni del 2003. A.F. si era sentito male dopo l'ultimo rientro in patria; dalla diagnosi del tumore alla morte erano intercorsi 43 giorni. ”QN”, nel descrivere i danni causati all'organismo umano dall'uranio impoverito (decadimento radioattivo: quattromila anni), ricorda che la sostanza radioattiva era presente nei proiettili Usa impiegati in Kosovo dai caccia A10 che partivano da Aviano e Vicenza, ma anche nei proiettili usati in alcune zone della Bosnia, in Iraq e in Somalia.
«Non voglio strumentalizzare la morte di mio marito, io non cerco soldi - afferma la vedova - cerco solo che mi diano una risposta: finora sono stata sempre zitta, ho soltanto chiesto che venga riconosciuta la causa di servizio e che mi rispondano se mio marito è morto o no per l'uranio impoverito». «Mi fa rabbia - aggiunge - che per questa risposta ci vogliano anni e per lo sfratto un istante: facciano coi loro tempi, ma ci volevano gli stessi tempi anche per la casa».
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La signora, che chiede siano usate solo le iniziali a tutela dell'identità dei minori della sua famiglia, ha avviato la richiesto per il riconoscimento della causa di servizio per la morte del coniuge. Il maresciallo capo A.F., riporta oggi "QN", ha compiuto tre missioni nei Balcani, ricevendone dalla Nato due encomi per gli otto mesi passati in Kosovo.
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