Da Newton del 03/07/2006
Originale su http://newton.corriere.it/PrimoPiano/News/2006/07_Luglio/3/bomba.shtml

Stati Uniti: sfida tra due laboratori per l'atomica del futuro

Gli Stati Uniti sono vicini alla scelta di un nuovo ordigno nucleare per rimpiazzare quelli ormai obsoleti custoditi negli arsenali; molti esperti denunciano il rischio di una corsa al riarmo

Un team è al lavoro in un'area di 111 km quadrati in mezzo a una foresta di pini nel New Mexico. L'altro invece lavora in un paio di km quadrati sulle colline affacciate sulla baia di San Francisco. Scenari idilliaci, dove è in corso una sfida tra i migliori cervelli d'America che sembra riemergere dalle atmosfere della Guerra Fredda: la creazione della bomba nucleare del futuro.

La gara vede impegnati il Los Alamos National Laboratory del New Mexico, la "culla" del progetto atomico americano, e il Lawrence Livermore National Laboratory nella Bay Area. Giovani scienziati eccitati da una possibilità irripetibile si sfidano a distanza, con l'aiuto di tecnologie informatiche fornite da colossi come Microsoft e Apple. L'obiettivo è realizzare la prima nuova bomba nucleare americana da un ventennio a questa parte. Il vincitore, tra Los Alamos e Livermore, verrà annunciato entro la fine dell'anno.

Il Los Angeles Times, visitando i due laboratori, ha trovato frenesia ed entusiasmo ai massimi livelli nei due team. ''Ho gente qui che lavora di notte e nei fine settimana, devo ordinar loro di andare a casa altrimenti sarebbero sempre qui", ha detto Joseph Martz, direttore della squadra di Los Alamos, ricordando che si tratta di scienziati che hanno ''la possibilità di mostrare le loro doti come non è mai accaduto da 20 anni a oggi". A Livermore, il direttore Bruce Goodwin descrive uno scenario analogo, con i supercomputer che lavorano giorno e notte per eseguire simulazioni.

Assai meno eccitati sono alcuni esperti nucleari che temono che la scelta di dar vita a una nuova bomba inneschi una corsa al riarmo, alla ripresa dei test e a maggiori difficoltà nel sostenere scelte di politica estera contro l'armamento nucleare di Iran e Corea del Nord.

Il Congresso degli Usa in questi ultimi anni ha bocciato vari progetti di sviluppo di armi nucleari che davano l'impressione che l'America volesse dotarsi di strumenti di attacco preventivo. Una dopo l'altra, sono cadute così le proposte di creare bombe ai neutroni, mini-atomiche "bunker- busting" e superatomiche.

Ma lo scorso anno è passata invece la proposta di sostituire le attuali testate con nuove bombe di eguale potenza, ma di maggior durata e sicurezza, utilizzabili contro lo stesso tipo di bersagli di quelle attuali.

Sostituire il vecchio arsenale con le nuove testate, secondo il progetto varato dal Congresso, permetterà agli Usa di avere più fiducia nella qualità delle proprie armi e dovrebbe aiutare a diminuire le attuali 6.000 bombe americane.

Il trattato di Mosca siglato nel 2002 dal presidente George Bush e dal presidente russo Vladimir Putin, prevede che Usa e Russia riducano il loro arsenale a un numero di testate tra 1.700 e 2.200 entro il 2012 e Washington ha scelto la strada di un innovamento tecnologico, che permetta di avere meno armi, più sicure e affidabili, e anche impossibili da utilizzare nel caso finissero nelle mani sbagliate.

I finalisti per realizzare la bomba del futuro sono i due laboratori del West, che hanno già presentato progetti preliminari segretissimi al Nuclear Weapons Council, l'organismo federale che sceglierà il vincitore entro la fine dell'anno. Ma le critiche alla strada scelta dall'amministrazione Bush non mancano. C'è chi, come Sidney Drell, un esperto della Stanford University, non crede all'ipotesi che lo sviluppo della bomba possa avvenire senza test e limitandosi alle simulazioni computerizzate.

''Non conosco un generale, un ammiraglio, un presidente o alcuna persona responsabile - ha affermato Drell - che accetterebbe un'arma non sottoposta a test al posto di quelle del proprio arsenale e che si fiderebbe senza sperimentarla".

Gli Usa hanno dichiarato nel 1992 una moratoria contro i test sotterranei, dopo un'ultima esplosione in Nevada. I critici del programma ritengono che creare una nuova bomba induca nella tentazione di sperimentarla, avviando una pericolosa corsa al riarmo da parte di paesi come Russia e Cina e rendendo più difficili le iniziative diplomatiche che gli Stati Uniti hanno in corso sulle crisi nucleari iraniana e nordcoreana.

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