FIRENZE - Mettere a punto una roadmap europea per l' idrogeno. E' l' obiettivo del convegno/seminario in corso da ieri al Florence laerning center di Firenze, dove si confrontano alcuni dei grandi gruppi internazionali impegnati nel progetto 'HyWays' finanziato dall' Unione europea: dalla Ge Oil & gas (che ospita l'iniziativa) all'Enea, da grandi gruppi petroliferi alle case automobilistiche. ''Un incontro tecnico - spiega il general manager del marketing di Ge Michael Bellamy - che serve per un confronto sui progetti industriali a medio e lungo termine''. In effetti, come hanno ribadito gli esperti da anni impegnati nel progetto 'HyWays', i primi grandi impianti per la produzione di energia con l'idrogeno ''non saranno pronti prima del 2020 - 2050''. Tempi che dipenderanno anche dai fondi che sia l'Europa sia gli Stati nazionali destineranno alla ricerca. ''In ogni caso - spiega Bellamy - credo che avremo prima i grandi impianti per la produzione di energia con l' idrogeno che le auto con questo tipo di carburante. E questo perche' la ricerca e i progetti pilota nel primo settore sono molto piu' avanzati''. La stessa Ge, ricorda Bellamy, ''ormai da tempo produce, anche alla Pignone di Firenze turbine capaci di funzionare a gas o a diesel''. Tra l'altro, aggiunge il general manager marketing della multinazionale, ''la Nuova Pignone e' una delle sedi su cui maggiormente puntiamo''. Anche dall' incontro fiorentino sta emergendo con forza la convinzione che i primi impianti europei potrebbe sorgere in Inghilterra o in Norvegia, ''Paesi piu' sensibili ai problemi ambientali, anche se ora negli Stati Uniti, ed in particolare in California, si sta cominciando a pensarci seriamente'', conferma Belamy. ''Dobbiamo attrezzarci - dice ancora il general manager insieme a Marco Innocenti, responsabile per Ge del progetto Hyway - se non vogliamo arrivare tardi in questo settore: alcuni prototipi, di fatto, sono quasi pronti. Ma prima dobbiamo pensare ai grandi impianti, dopo all'automobile''.